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Confcommercio Pisa: Toscana da zona gialla, burocrazia da quarto mondo

“Riaprire, riaprire, e ancora riaprire. La Toscana non può continuare ad aspettare invano Godot in una situazione drammatica come questa”. Lo ripete fino alla noia il direttore di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli: “Temporeggiare in questo modo è inaccettabile, la Toscana ha numeri di contagio da zona gialla e come tale deve essere dichiarata subito. Repentino fu il passaggio da gialla e rossa, altrettanto repentino deve essere il percorso contrario. Che cosa stiamo aspettando ancora, quando migliaia di negozi, attività commerciali, mercati vivono una emergenza epocale ed hanno uno straordinario bisogno di tornare a lavorare per salvare la propria impresa?”

La presidente di Confcommercio Federica Grassini punta risoluta il dito contro la burocrazia: “E’ facile per chi ha lo stipendio sicuro, e penso soprattutto ai papaveri di Stato e ai tanti burocrati delle regioni, dire agli altri di stare a casa ed ha straordinariamente ragione il filosofo Cacciari quando afferma che è intollerabile che questa crisi la paghi solo metà della popolazione, imprenditori, autonomi, partite Iva, professionisti. La burocrazia era nata per rendere efficiente lo Stato al servizio dei cittadini e invece si è trasformata in un mostro autoreferenziale che uccide l’economia e le imprese, e umilia i cittadini trattandoli da sudditi. Le più affidabili statistiche internazionali ci dicono che la burocrazia italiana è da zona retrocessione, se è vero che nell’ultimo rapporto Ocse, l’Italia scivola in terz’ultima posizione, 33esima su 36 paesi. Un fiasco assoluto, che con lo scoppiare della pandemia rischia di portarci dritti dritti al default. Eppure, se l’Italia avesse la stessa qualità dell’amministrazione della Germania, in dieci anni nostro prodotto interno lordo sarebbe stato più elevato di 70 miliardi di euro”.

“Se chi ha il dovere di prendere decisioni non si sveglia una volta per tutte, e si assume la responsabilità di scelte opportune e di buonsenso, la situazione rischia di sfuggire di mano e credo che nessuno possa sentirsi garantito in eterno” – conclude il direttore Pieragnoli: “Salute ed economia possono andare di pari passo e tutti gli immunologi ci spiegano che il contagio avviene in famiglia e non nei negozi che sono luoghi sicuri. I protocolli di sicurezza sono stati stilati e sottoscritti, le imprese hanno investito e hanno l’interesse a farli rispettare, la curva dei contagi è scesa, ci sono tutte le condizioni necessarie e sufficienti per riportare subito, adesso, la Toscana in zona gialla”.