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Il progetto BINARIO 14, che ha ottenuto il finanziamento nazionale sul bando per la riqualificazione delle periferie degradate e sicurezza per 18 milioni di euro, è stato presentato dall’amministrazione Filippeschi assieme a PisaMo, Società della Salute e Apes. La scelta dell’area della Stazione è limitrofe rispondeva ai requisiti del bando. La riqualificazione del quartiere popolare di San Giusto rappresentava un intervento qualificante del progetto. Gli altri interventi riguardavano la sistemazione idraulica di Pisa Sud Ovest, la sistemazione di Piazza Giusti, la riqualificazione dell’accesso alla Stazione Ferroviaria e People Mover lato Via da Quarantola, con una nuova Piazza, il collegamento con la Sesta Porta e la realizzazione di una area per parcheggio e riparazione biciclette, un parco urbano lungo le mura di Via Bixio, la riqualificazione dei Viali Gramsci, la realizzazione di un presidio di polizia municipale nei locali della Stazione Ferroviaria (invece fatto nei locali Snai) con sistema di videosorveglianza dell’area, la creazione di un punto di aggregazione e servizi di mediazione culturale (compreso il portierato sociale) presso i locali ex deposito bagagli della stazione ferroviaria, la costruzione di 24 alloggi ERP in Via da Morrona e l’allargamento del sovrappasso ferroviario di Sant’Ermete.
Nella richiesta di finanziamenti statali si è privilegiata la destinazione su quegli interventi in cui non vi sarebbero state altre fonti di entrata se non con risorse comunali. Ciò per limitare al minimo previsto dal bando tale cofinanziamento. L’ intervento di riqualificazione del quartiere popolare di San Giusto poteva invece contare di finanziamenti specifici dell’edilizia residenziale pubblica per la manutenzione straordinaria di tale patrimonio oltre che di contributi per la riqualificazione energetica e sismica di edifici ex IACP comunque denominati secondo leggi di incentivazione di volta in volta crescenti. Poiché l’intervento sarebbe durato circa 6 anni si era ipotizzato un incentivo statale del 75% del costo degli interventi con la differenza a carico dei finanziamenti dell’edilizia residenziale pubblica potendo rimodulare tali somme all’interno della programmazione triennale del LODE Pisano. Al momento della attuazione del programma di riqualificazione, con la stipula della convenzione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri per la realizzazione del programma/progetto BINARIO 14, gli incentivi statali erano il 60% dei costi ammissibili. Nulla avrebbe impedito di iniziare gli interventi con la semplice rimodulazione interna al Lode Pisano. Non è vero quindi che il finanziamento di 18 milioni era a rischio, così come poi si è verificato, ed i cantieri potevano partire già dal 2020 come da legge finanziaria dello stato.
Non solo, oggi gli incentivi sono il 110% dei costi ammissibili (quasi la totalità dei costi dell’intervento) con la possibilità peraltro dello sconto del 100% in fattura dell’importo dei lavori. Ciò senza anticipare somme ed attendere l’incentivo come ipotizzato in fase di presentazione della proposta. Il sospetto dunque è che l’attribuire responsabilità ad altri per la rimodulazione, mettendo in dubbio i meriti indubbi delle strutture dell’Apes, della Società della Salute, della PisaMO, serva per attribuirsi, al solito, meriti non propri e per coprire ritardi e omissioni. Per per cassare dal progetto/programma originario, ad esempio, interventi “non graditi elettoralmente” dalla destra, perché con un certo segno sociale d’integrazione. Si pensi all’opposizione del gruppo di Latrofa alla riqualificazione di Piazza Giusti o ai giudizi del Sindaco Conti sul centro di aggregazione e sevizi di mediazione culturale. Sarebbe anche utile sapere che fine a fatto l’intervento di progettazione sul multilinguismo nella zona stazione, oggetto di finanziamento premiale su cui era stata coinvolta l’Università di Pisa. Si tratta di azioni innovative, d’avanguardia, inserite nel tessuto sociale per risolvere le criticità, a cui nella crisi sociale aggravata dalla pandemia altre città cercano oggi di fare ricorso. A Pisa, invece, per l’area della Stazione, resta solo il flop per l’ufficio della Polizia Municipale. E restano solo, come si vede e come sempre, i progetti realizzati e i finanziamenti intercettati dall’amministrazione comunale di sinistra. Questo possiamo e dobbiamo rivendicare, anche in questo caso.