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In arrivo 500 nuovi operatori per potenziare la filiera della
tracciabilità dei contatti dei casi positivi al Coronavirus e contrastare
la diffusione dei contagi. E’ quanto è stato annunciato dal presidente
della Toscana, Eugenio Giani, e dal neo assessore alla sanità, Simone
Bezzini, nel corso della conferenza stampa, convocata oggi, per fare il
punto complessivo sull’emergenza Covid.
I 500 nuovi addetti per il tracciamento, che saranno assunti per dare man
forte a chi è già in prima linea nel tracciare casi positivi e loro
contatti, che condizionano l’andamento quotidiano della curva
epidemiologica, saranno così distribuiti: 150 saranno assegnati alla Asl
Nord Ovest, altrettante 150 unità alla Sud Este e 200 alla Centro. In
particolare, saranno reclutati studenti degli ultimi anni di medicina e
infermieristica tramite un’intesa tra Regione e Università della Toscana.
“Terremo conto anche di quelli che metterà a disposizione la Protezione
Civile nazionale, che sta facendo dei corsi di selezione – precisano Giani
e Bezzini – comunque sia prenderemo tutti quelli che ci serviranno, ossia
500. Contemporaneamente – proseguono – siamo già al lavoro per reperire
gli spazi dove allestire le postazioni delle centrali di tracciamento per
l’arrivo dei rinforzi. Serviranno spazi capienti come per esempio quelli
dei centri fieristici di Arezzo, Massa Carrara e della Fortezza da Basso di
Firenze, fra l’altro di proprietà della Regione. Il lavoro è febbrile.
C’è molto da organizzare e da gestire in tempi rapidi, come anche la
formazione dei nuovi addetti per il tracciamento”.
Le novità, alcune già annunciate in queste ore e tutte finalizzate a
migliorare l’organizzazione del sistema sanitario (compresi tempi di
risposta dei test e disponibilità di nuove attrezzature), non finiscono
qui. Costituiti i centri di coordinamento per ciascuna Asl di Area vasta
come da ordinanza firmata sabato scorso, si punta sul rafforzamento delle
attuali 60 Usca con la costituzione di altre 30, per arrivare a una
disponibilità di 90 Unità speciali di continuità assistenziale, formate
da medici e infermieri. “Così come puntiamo – concludono – a poter
disporre a breve di altri 1500 posti letto Covid tramite gli alberghi
sanitari, da selezionare con manifestazione di interesse, sia per togliere
i casi positivi dalle famiglie, principali canali di trasmissione, sia per
allentare la pressione sugli ospedali”.