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La riapertura delle scuole a Pisa, come in tante realtà d’Italia, è segnata da numerosi disagi per studenti, famiglie, docenti e personale Ata. Come era prevedibile, il sistema scolastico si è presentato impreparato alle nuove esigenze imposte dalla situazione sanitaria ai tempi del Covid-19. Alla carenza cronica di personale docente ed Ata, si somma l’inadeguatezza delle strutture che ospitano gli alunni.
Per quanto riguarda le strutture scolastiche, la carenza di aule di dimensioni adeguate al distanziamento si presenta in quasi tutte le scuole superiori costringendo a soluzioni che hanno in comune il sacrificio richiesto alla didattica.
Al Liceo “Carducci” la maggior parte delle classi fa didattica “mista”, ossia una parte degli alunni segue le lezioni da casa al computer.
Difficoltà anche al Liceo “Buonarroti” che è ospitato con 13 classi presso il polo “Piagge” fino al 31 Gennaio 2021. Sono stati sacrificati tutti i laboratori per far posto alle classi e, per alcune di esse, l’orario è stato compresso in cinque giorni alla settimana.
Al Liceo “Dini”, si stanno alternando, per alcune classi, un certo numero di settimane di didattica in presenza con una settimana di didattica a distanza. Alcune classi sono ospitate presso l’Istituto “Galilei-Fibonacci”, altre presso il polo “Piagge”.
All’Istituto “Santoni” sono stati occupati molti laboratori, l’aula magna ospita due classi, presidenza e sala docenti sono state trasferite in ambienti più piccoli per far posto alle classi. Problemi di spazi si sono verificati anche al Liceo “Russoli”, sebbene siano in via di superamento.
Nella maggior parte delle scuole non sono utilizzabili le palestre, a causa del gravoso lavoro di pulizia che sarebbe necessario nel cambio tra una classe e l’altra. Al momento, si svolge l’attività fisica all’aperto, dove e quando possibile. Con l’avvicinarsi dell’inverno diventerà sempre più difficile.
Eppure, solo nel territorio di Pisa, ci sono tanti spazi vuoti, molti dei quali nella disponibilità del Comune, che potrebbero essere utilizzati come aule scolastiche. Lo stesso sindaco, Michele Conti, qualche mese fa fece un elenco di strutture libere che l’Università di Pisa avrebbe potuto utilizzare per la ripresa dell’attività didattica. Tra queste, l’ex asilo “Coccapani”, gli Arsenali Repubblicani, alcune strutture degli ex Vecchi Macelli, i locali della ex biblioteca comunale, alcune cliniche inutilizzate al momento dalla stessa Università al Santa Chiara, alcune chiese dismesse come San Zeno,palazzo Lanfranchi.
Chiediamo che si apra subito un confronto tra l’amministrazione comunale e gli istituti scolastici per poter riutilizzare alcune delle strutture in disuso, al fine di consentire a docenti e studenti di svolgere le lezioni in sicurezza senza sacrifici eccessivi per la buona qualità della didattica.
Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione comunista – Pisa Possibile