Physical Address

304 North Cardinal St.
Dorchester Center, MA 02124

Coronavirus, Conti scrive al presidente della Regione Giani: “Aumentare personale per i tamponi”

Il Sindaco di Pisa Michele Conti ha inviato una lettera al Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, chiedendo risposte celeri ad alcune criticità riscontrate sul territorio nella gestione dell’emergenza Coronavirus. Al centro della missiva la richiesta di aumentare i punti prelievo in città e il personale che esegue i tamponi, prevedere l’incremento di posti letto necessari per i pazienti positivi al Covid e, soprattutto, disporre la corretta applicazione della circolare del Ministero della Salute del 12 ottobre, recepita dall’ordinanza 92/2020 dal Presidente della Giunta Regionale Toscana, affinché vi sia un’interpretazione uniforme e corretta delle nuove misure di isolamento/quarantena e guarigione dei casi di positività al Covid-19 da parte dei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie Locali.

«Gentile Presidente – ha scritto il Sindaco di Pisa Michele Conti – mi faccio latore di alcune pressanti istanze ed esigenze che mi giungono, con forza, dalla comunità che rappresento. In particolare faccio riferimento innanzitutto alla vicenda, davvero kafkiana, in cui si trovano molte famiglie che hanno figli che frequentano le scuole Biagi di Pisa. Nonostante l’adozione di circolari ministeriali, pareri ed ordinanze regionali, che come noto fissano nuove regole per le quali è sufficiente un periodo di 10 giorni per interrompere la quarantena e l’isolamento (con un solo tampone negativo in uscita e non più due, il Dipartimento della Prevenzione dell’Azienda ASL Nord Ovest ritiene che la nuova disciplina, conforme alle indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico, non possa trovare applicazione – in via retroattiva – per quei soggetti risultati destinatari di provvedimenti di isolamento/quarantena prima del 12-15 ottobre scorsi.

Orbene, premesso, che vi è chi ritiene che una tale lettura possa essere oltre che illegittima, manifestamente illogica, e si collochi in patente violazione dei più elementari principi che informano il nostro ordinamento e che sono posti a presidio delle libertà costituzionali, è un fatto che questa numerosa moltitudine di cittadini pisani è costretta, contro la propria volontà e a questo punto anche contro le evidenze scientifiche, nelle proprie abitazioni: si tratta di una pessima gestione della sanità e di un esempio preclaro di quella peggiore burocrazia, tanto vituperata a parole, ma che, come gramigna malefica, continua ad allignare in certe strutture amministrative danneggiando anch’essa».

«Purtroppo, a questa situazione di per sé angosciante – continua Conti – si aggiunge un’insufficiente organizzazione dei punti di prelievo per i tamponi. L’inefficienza dell’organizzazione dei tamponi, sia chiaro, non è certo per demerito o negligenza del personale sanitario che, come al solito, conferma altissima professionalità, chiarissima competenza ed esemplare abnegazione.

Si tratta però di personale limitato che, malgrado lo spirito di sacrificio e la dedizione al servizio, non riesce a fronteggiare l’ondata che si sta profilando. Malgrado questi molti mesi passati, pur essendo appena ad inizio autunno, le strutture sono già in grande affanno. Il coronavirus pur essendo un nemico sempre temibile, appare oggi vincibile, grazie alle metodiche di rapida diagnosi che consentono l’individuazione della malattia all’esordio ed alle cure che sono state individuate e che – se somministrate tempestivamente, nella fase di insorgenza della malattia – riportano un’elevata percentuale di guarigione.

Tutto questo comporta – da un lato – la necessità di una efficiente organizzazione della gestione delle strutture ospedaliere e territoriali, in cui medici e personale sanitario devono essere messi in condizione di operare in modo sicuro ed efficiente per guarire i malati: se nella prima fase Coronavirus è apparsa esiziale, oggi è possibile sconfiggerla: ma la sconfitta dipende in larghissima parte da una efficiente organizzazione della risposta sanitaria».

«La vicenda delle famiglie della scuola Biagi – conclude Conti – merita di per sé attenzione e rispetto per i cittadini che vi sono coinvolti, che sono ormai in quarantena/isolamento da più di 20 giorni. Questa situazione può realisticamente ripetersi in futuro, mentre le famiglie dei bambini hanno bisogno di certezze, quelle stesse certezze di cui ha bisogno l’intera comunità nella fase storica che stiamo vivendo. Considerato che è diritto della cittadinanza tutta di godere di una rete assistenziale che sappia garantire il diritto alla salute costituzionalmente previsto, la invito formalmente:

– a dare, senza indugio, disposizione al Dipartimento di Prevenzione della ASL Nord Ovest a rivedere immediatamente la propria interpretazione in ordine all’applicazione della corretta disciplina della quarantena/isolamento, uniformandosi, per tutti i casi, alla circolare del Ministero della Salute del 12 ottobre 2020 e all’Ordinanza n. 92/2020 a firma del Presidente della Giunta Regionale Toscana, nello specifico sensibilizzando il dirigente della Direzione Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale ad impartire direttive applicative immediate ai Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie Locali affinché vi sia un’interpretazione uniforme e corretta delle nuove misure di isolamento/quarantena e guarigione di casi di positività a COVID-19, restituendo tutti i cittadini coinvolti alla normalità dei loro rapporti lavorativi, sociali, culturali ecc. che stanno perdendo irrimediabilmente perché – come è noto – le lancette della vita non tornano indietro.

– a dare disposizione al Dipartimenti di Prevenzione della ASL Toscana Nord Ovest di aumentare i punti di prelievo (tamponi) per il territorio del Comune di Pisa individuando luoghi raggiungibili più agevolmente rispetto a quello attuale di via Garibaldi 198 che appare inadeguato e sta creando già oggi gravi disagi al quartiere e alla viabilità tutta cittadina, se del caso utilizzando capannoni dismessi o tensostrutture ad hoc; di aumentare il personale dedicato a questo servizio che è già allo stremo perché sommerso di un numero di processi ingestibile già oggi; di aumentare i posti-letto necessari alle cure intermedie di coronavirus, assegnando le risorse necessarie alle strutture sanitarie territoriali».