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L’Ente Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli ha indetto una selezione pubblica, per titoli e colloquio, per la copertura di un posto (categoria D1) part-time a tempo determinato (24 mesi), per il supporto all’attività di gestione, monitoraggio e rendicontazione di progetto finanziato da fondi comunitari LIFE SySTEMiC.
Sul sito dell’ente, www.parcosanrossore.org, è disponibile alla visione il bando integrale con tutte le informazioni sui requisiti richiesti e sulle modalità per presentare la domanda, che va inviata entro il 15 novembre a mezzo raccomandata, indirizzata a Ente-Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli, località Cascine Vecchie, 56122 – Pisa; oppure presentata a mano all’Ufficio Protocollo dell’Ente-Parco (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13.30, il mercoledì anche dalle 15 alle 17); oppure ancora può essere inoltrata tramite posta elettronica certificata all’indirizzo enteparcoregionalemsrm@postacert.toscana.it
Il progetto europeo LIFESySTEMiC punta alla variabilità genetica per rendere le foreste più forti e resistenti ai cambiamenti climatici. In particolare si studiano metodi di gestione sostenibile e sistemi selvicolturali che possano aumentare la variabilità genetica degli alberi di un bosco: questo significa aumentare le probabilità che ci siano piante con caratteristiche genetiche che consentono di superare le difficoltà, rendendo la foresta più pronta ad affrontare mutate condizioni climatiche ed ambientali. Nel Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli le pinete di pino domestico di San Rossore, storicamente coltivate, e le caratteristiche quercete planiziali di farnia sono tra le protagoniste di questo studio. In specifiche aree scelte vengonoraccolti tutti i dati necessari, a partire dal materiale genetico, e monitorati per tutti i 5 anni della durata del progetto. Nelle pinete inoltre sono previsti piccoli interventi selvicolturali sperimentali, con diversi sistemi di trattamento, e ne sarà misurata l’efficacia in termini di biodiversità e rigenerazione naturale. L’obiettivo è comprendere quale sistema selvicolturale porta a boschi più ricchi dal punto di vista della biodiversità genetica e della rinnovazione naturale e quindi più resilienti rispetto ai cambiamenti climatici in atto.