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Si è conclusa con la decisione di chiusura totale ai veicoli del ponte sulla strada Pisana Livornese tra Vicarello e l’incrocio con l’Arnaccio [Km 37-320], il tavolo della Provincia di Pisa, aperto alla presenza dei comuni di Cascina e Collesalvetti, e con la partecipazione delle principali associazioni di categoria.
“Tutti d’accordo sulla chiusura totale escluso Confcommercio” – commenta il coordinatore sindacale Alessio Giovarruscio: “Per almeno 45 giorni, nella migliore delle ipotesi, ammesso che i lavori inizino già il prossimo 24 ottobre, quell’arteria fondamentale nel collegamento tra le due province di Pisa e Livorno resterà chiusa completamente al traffico, e ai disagi di nuove restrizioni governative e di una economia ormai quasi senza ossigeno, si aggiungeranno quelli ulteriori di lavori così fortemente impattanti sul lavoro delle imprese, soprattutto del commercio e dei servizi”.
“Lavori che, spalmati in un tempo più lungo, si possono realizzare anche in condizioni di senso unico alternato, come confermato dagli stessi tecnici della provincia” – aggiunge Giovarruscio – “ma purtroppo, questa che per noi rappresenta la soluzione meno dirompente e dolorosa per tutti, per quanto fattibile, è stata inopinatamente scartata. Il risultato è che alla fine vincono tutti, meno chi fa impresa nel commercio e nei servizi, e chi lavora i cui disagi e difficoltà non sono stati in alcun modo presi seriamente in considerazione”.
“Questa decisione di chiudere al traffico alla fine soddisfa la provincia che l’ha fortemente caldeggiata e chi opererà nel cantiere perché avranno meno noie e fastidi” – aggiunge Giovarruscio: “Soddisfa il trasposto pubblico locale, che eccezionalmente sarà privilegiato e autorizzato in via esclusiva ad attraversare il ponte anche durante i lavori. Soddisfa i mezzi pesanti che in ogni caso preferiscono una tempistica dei lavori più ristretti. Ma per tutti gli altri portatori di interessi, le piccole e medie imprese del territorio, i lavoratori e i pendolari, persino semplici cittadini, dovranno affrontare un altro mese e mezzo di una nuova via crucis, con grandi disagi e ulteriori costi aggiuntivi”.
“La provincia ha deciso di far pagare il costo della sistemazione del ponte interamente alle piccole imprese e ai lavoratori. Una decisione iniqua che vede tutta la nostra contrarietà” – conclude