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Martedì 22 settembre 2020, l’attrice Noemi Gherrero, ospite alle Officine Garibaldi, inaugurerà la mostra di fotografia e arte Scomposizioni e fughe dell’anima. ARTE PANDEMICA, a cura di Francesco Corsi, presidente di ARTinGENIO, realizzata col supporto del Fondo di Investimento FORTITUDE 1780.
Noemi Gherrero è un’attrice, presentatrice e conduttrice italiana. Ha all’attivo numerosi film, presentati all’interno di manifestazioni internazionali, e ha condotto diversi programmi televisivi ed eventi culturali. Attualmente, sta lavorando alla sua prima mostra fotografica e ad un nuovo set cinematografico. La vedremo presto al timone di un nuovo programma televisivo culturale nazionale.
La mostra, in anteprima nazionale è frutto di una profonda riflessione, che ha accompagnato l’artista durante il periodo della quarantena. Un progetto complesso che vede esposte 20 fotografie. Momenti di vita quotidiana catturati prima e dopo il lockdown che ha paralizzato il nostro Paese. Un dialogo culturale e filosofico con Francesco Corsi, curatore della mostra, nato attorno agli scatti d’arte di Mjriam Cognini e Teresa Fini, post prodotti dal famoso fotografo Luciano Ferrara.
Tra gli illustri ospiti la Prof.ssa Liliana Dell’Osso, in un incontro alle ore 18.00 sul suo libro “Contagi”, tra contaminazioni culturali e pandemiche, con il costante richiamo all’arte di Munch che si è fatto interprete dell’angoscia universale dell’uomo.
Ad aprire la mostra, alle ore 18.30, Noemi Gherrero che, attraverso una performance teatrale trasporterà il pubblico in un viaggio attraverso 4 delle fotografie più significative inserite, assieme a tutti gli altri scatti nella pubblicazione di ARTinGENIO “Scomposizioni e Fughe dell’Anima. Arte Pandemica”.
Tanti gli ospiti, per un vernissage tra performance teatrali, pittoriche e dibattiti. Il pittore Alfonso Mangone darà vita ad uno spettacolo di live painting. Sempre sul palco delle Officine l’elegante Patrizia Gucci, nipote del creatore della nota maison di moda, sarà protagonista di un dibattito. E ancora Francesco Mori, artista delle vetrate del Battistero di Piazza dei Miracoli, Piero Colombani, protagonista del “Nuovo Gotico”, Carmen Bertacchi, artista concettuale e Sabrina Feroci con le sue sculture famose in tutto il mondo.
Presenti anche le opere del maestro materano Mimmo Centoze, vincitore del Premio Fondazione Roma, premiato da Philippe Daverio, con i suoi tematici Capannoni, su cui hanno scritto tra gli altri Olivviero Toscani, Marco Vallora, Guido Barzoletti e il famoso critico d’arte Vittorio Sgarbi.
Esposti anche i lavori di Silvio Pistolesi, protagonista lo scorso anno di una mostra personale alle Officine Garibaldi, famoso come “il pittore delle abbazie e noto per aver lavorato assieme al maestro Pietro Annigoni; presente un pezzo di Ettore De Conciliis, conosciuto per la Land Art di Portella della Ginestra e per il Murale della Pace, nella Chiesa di San Francesco D’Assisi di Avellino.
Infine l’opera “Sola..ma in attesa” di Carlo Lanini, pittore del Borgo di Pioppi, simbolo di un attesa verso qualcosa o qualcuno.
La mostra sarà visitabile dal 23 settembre al 6 ottobre al piano terra delle Officine Garibaldi, in orario di apertura della struttura. L’ingresso è libero anche se, vista la situazione di emergenza sanitaria, all’interno della struttura sarà ammesso un numero limitato di persone contemporaneamente. Si potrà accedere solo indossando la mascherina e lo staff si riserva il diritto di misurare la temperatura corporea degli ospiti all’ingresso.
ARTinGENIO è un progetto che nasce per realizzare il sogno di tessere un dialogo tra la sapienza del mondo medievale e il mondo attuale. Un passo indietro da compiersi per ispirare un futuro arricchito dalla bellezza dell’Essere, che sembra a volte “insostenibile” di fronte al tecnocratico mondo contemporaneo.
FORTITUDE 1780 è il fondo d’investimento che ha permesso ad ARTinGENIO quella “seconda navigazione” a vele spiegate verso il mondo, per diffondere quella sensibilità, quella delicatezza che si origina nell’Essere per trovare espressione nell’Arte umana.