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«Passare progressivamente ma speditamente dalla logica dell’indennizzo a quella dell’incentivo agli strumenti di prevenzione passiva da portare avanti congiuntamente a un’azione di contenimento delle specie selvatiche ungulate che stanno piegando le nostre economie rurali. Cambieremo proprio l’approccio alla materia: la fauna selvatica va governata, non lasciata a Madre Natura, consentendo anche agli agricoltori di proteggere autonomamente le loro colture»: lo affrema il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti, candidato capolista per Forza Italia nella provincia di Lucca alle prossime elezioni regionali, nel raccogliere l’appello lanciato dal presidente di Coldiretti Toscana circa l’azione di tutela delle coltivazioni regionali dagli attacchi degli ungulati che ne fanno banchetto.
«Dobbiamo ribaltare il piano d’azione. Gli indennizzi, per di più tra l’altro erogati col contagocce e dopo estenuanti iter burocratici, arrivano a valle delle devastazioni. Ebbene: noi incideremo a monte delle scorribande di cinghiali, daini & Co, ovvero prima che il lavoro dell’uomo e della terra venga compromesso. Modelli virtuosi di convivenza con una quantità misurata di fauna selvatica esistono. Possiamo mutuarli da altre regioni anche ampiamente parchizzate che ne hanno sperimentati. Noi sappiamo come fare e soprattutto intendiamo farlo. Io stesso ne ho proposti, in questi anni, senza trovare accoglimento da una Regione sorda alle istanze degli agricoltori e che ha disatteso ogni promessa e dichiarazione d’intenti».
«Ma la sinitra che in nome di pregiudizi ideologici veterocomunisti, legati a un ambientalismo di maniera, valuta l’ambiente come entità intangibile a scapito dell’attività antropica – attacca Marchetti – non cambierà. Continuerà a indire tavoli-sfogatoio di finto ascolto dei problemi, senza nemmeno provare risolverli. Eppure in Toscana più che altrove l’agricoltura pesa non solo in termini di pil e di prestigio per vitigni e altri prodotti di alto pregio. Essa infatti concorre a modellare i nostri paesaggi più celebri. Non c’è parte di Toscana che non sia stata plasmata dall’attività rurale di intere comunità nei secoli».
«Il Pd e la sinistra hanno compromesso il sistema – prosegue Marchetti – subendo supinamente la proliferazione di ungulati e altri selvatici con pianificazioni di contenimento buone come spot, ma non certo risolutive tra briglie all’universo venatorio e politiche di indennizzo che comunque frustrano coltivatori e allevatori. Perché non dimentichiamo i fenomeni predatori figli della stessa impostazione e che hanno provocato una mortalità preoccupante dei nostri allevamenti».
«Ma per interrompere questa traiettoria va cambiato il guidatore. Gli agricoltori non possono che votare Forza Italia e centrodestra. Solo noi facciamo i loro interessi e quelli dei territori che la sinistra per decenni invece ha solo preso in giro».