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Festa per il calcio, per lo sport, per i suoi valori mercoledì 16 settembre, alle 21.15, nello spazio all’aperto della Casa del Popolo di Uliveto Terme, nel pieno rispetto della normativa antiCovid (si raccomanda di indossare la mascherina e di osservare le precauzioni che ormai conosciamo).
Sandro Cartei, ex calciatore dell’Urbino Taccola, presenterà il suo libro “Il mio migliore amico giochi”, edito da Sportitalia, in occasione della presentazione congiunta delle squadre dell’Urbino Taccola: la prima squadra, partecipante al campionato di Promozione regionale, e quella degli Juniores Elite, freschi di vittoria dello scorso campionato.
Una serata ricca di emozioni, una bella ripartenza dopo lo stop dovuto all’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19. Saranno presenti il Sindaco, Matteo Ferrucci, il Vicesindaco Andrea Taccola, oltre alla dirigenza della società e a tutti i suoi ‘quadri’: il presidente, Simone Taglioli, il direttore generale, Andrea Frassi, il direttore sportivo, Fabio Franchi, l’allenatore della prima squadra, Dario Ficini, e il suo collaboratore tecnico, Alessandro Frassi, l’allenatore dei portieri, Davide Olobardi, il massaggiatore Riccardo Della Rosa, l’allenatore degli Juniores, Maurizio Pellegrini, l’allenatore in seconda, Luigi Campani, e il loro collaboratore tecnico, Daniele Peri, il massaggiatore Daniele Crudeli e gli accompagnatori Luca Puccetti e Aldo Passetti. Menzione speciale merita la presenza, mercoledì, di una vera colonna dell’Urbino Taccola, Mauro Borroni, ex calciatore, ex allenatore, che ha sempre svolto importanti mansioni per la società e per le squadre dell’Urbino Taccola, una vera bandiera del calcio ulivetese e un esempio per le nuove generazioni di cosa è, veramente lo sport: impegno, passione, dedizione, lealtà, spirito di squadra.
Tutti valori descritti con trasporto e sapientemente nel libro di di Cartei, che si legge e apprezza tutto d’un fiato. Un concentrato di testimonianze, sensazioni, vissuto, un inno alla bellezza del calcio nella sua ‘purezza’ di ‘luogo’ privilegiato di amicizie che non finiscono, di insegnamenti fondamentali per la vita fuori dal campo, di solidarietà e di legami importanti. “Un vecchio pallone di cuoio rattoppato, trovato per caso in un campetto parrocchiale _ scrive Cartei _ oggi un ‘oggetto insignificante, ma per noi, figli di quella generazione nata negli anni Ottanta, aveva un significato indescrivibile. Ore, giornate, anni passati a dare calci a quel pallone ‘fantasticando con la mente, immaginandomi chissà quale partita e chissà quale stadio. Poi ti accorgi che il tempo scorre veloce, diventi adulto, ma il tuo ‘migliore amico di giochi’ è sempre lì, a fianco a te, insegnandoti le cose fondamentali e l’essenza della vita stessa: il sacrificio, la disciplina, il rispetto, il dolore (anche fisico), la gioia, il divertimento, la fortuna, la sfortuna. Ad appena 17 anni, non ancora compiuti, ebbi la fortuna di giocare titolare, fin da subito, in una squadra di una buona categoria a livello dilettantistico regionale. Poi il bivio: il calcio o la scuola? Il calcio o il lavoro? Scelsi la scuola e il lavoro, ma il mio migliore amico di giochi mi ha fatto sentire ‘calciatore vero’ e mi ha sempre accompagnato come ‘una lieve brezza, che mi dava sollievo e divertimento, durante le esperienze ‘vere della vita”.