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Il rettore dell’Università di Pisa, Paolo Mancarella : “Lo scopo del “fare impresa” non è solo il profitto, ma anche partecipare attivamente al miglioramento delle condizioni del mondo. A Unipi il Responsible Management Research Center, svolge ricerca di frontiera sui temi del Management responsabile e dello sviluppo sostenibile”.
La rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna, Sabina Nuti: “La pandemia ci ha insegnato quanto contano le scelte organizzative e gestionali, quale impatto ha la salute e la sostenibilità ambientale sull’economia e il benessere dei popoli. In questa prospettiva lavora il nostro Istituto di management con le sue tre aree di ricerca in innovazione, sostenibilità e sanità”.
Pisa, 7 settembre 2020 – “È necessario comprendere e far comprendere alle nuove generazioni che lo scopo del “fare impresa” non è solo il profitto, ma anche partecipare attivamente al miglioramento delle condizioni del mondo”. Con queste parole il rettore dell’Università di Pisa, Paolo Mancarella, ha aperto il Convegno Sinergie-SIMA 2020 “Grand Challenges. Company and University working for a better society”.
“Sono fiero di poter dire che il nostro Ateneo vanta una lunga tradizione di studi in questo ambito – ha continuato – . Tanto da aver inserito tale impegno nel suo Statuto e, più recentemente, nel suo Piano Strategico, facendo della cultura della sostenibilità un elemento centrale della propria attività nei suoi aspetti della sostenibilità sociale, economica e ambientale. Quella cultura che oggi si concretizza, nell’attività che l’Università di Pisa porta avanti con il Responsible Management Research Center, con cui svolgiamo ricerca di frontiera sui temi del Management responsabile e dello sviluppo sostenibile”.
Al suo intervento è seguito quella della rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna, Sabina Nuti. “Il momento storico che stiamo vivendo – ha spiegato – è unico e mai come ora è evidente quale ruolo fondamentale per il futuro del nostro paese, dell’Europa e del mondo possa svolgere la ricerca nel campo del management. La pandemia ci ha insegnato quanto contano le scelte organizzative e gestionali, quale impatto ha la salute e la sostenibilità ambientale sull’economia e il benessere dei popoli. Tocca a noi docenti di management dare il nostro contributo di ricerca con un approccio interdisciplinare e integrato come richiesto dal piano strategico Horizon Europe in fase di definizione.
Nella giornata di oggi anche la tavola rotonda dedicata alle best practice aziendali, moderata da Marco Frey, della Scuola Superiore Sant’Anna e da Paola Signori, Università di Verona, a cui parteciperanno Claudio Pinassi (KME), Giuseppe Sardu (Acque Spa), Roberto Lacorte (Pharmanutra), Maurizio Barsacchi (Conad), tutti alla guida di aziende con sede in Toscana che operano in ambiti diversi e sono impegnate sui temi della sostenibilità.
“Sentiamo il peso della responsabilità sociale e etica del compito che abbiamo, di portare acqua pulita e sicura nelle case – ha detto tra gli altri il presidente di Acque Giuseppe Sardu – Quando parliamo di generare valore non intendiamo solo generare utile, ma anche garantire per il futuro un’infrastruttura strategica solida. Un’infrastruttura etica è alla base di una convivenza civile”.
Nel corso della tavola rotonda è stato anche affrontato il tema di come le aziende si sono attrezzate per affrontare l’emergenza Covid-19. “Non abbiamo fatto ricorso a ferie o cassa integrazione – ha raccontato il CEO di Pharmanutra, Roberto Lacorte – . Abbiamo fornito agli informatori metodi di lavoro compatibili con la costrizione in casa; inoltre li abbiamo messi in contatto con medici e farmacie tramite sistemi innovativi di comunicazione digitale. Questi sono stati investimenti utili per la fase emergenziale di lockdown. Ma in una seconda fase saranno sistemi complementari a quelli tradizionali che ci permetteranno di espandere ulteriormente il fatturato