Physical Address
304 North Cardinal St.
Dorchester Center, MA 02124
Physical Address
304 North Cardinal St.
Dorchester Center, MA 02124
La crisi sanitaria degli scorsi mesi, ma che potrebbe riguardare anche i prossimi, ha messo sotto i riflettori una sanità pubblica che sicuramente ha fatto la differenza rispetto a paesi che non hanno un servizio sanitario nazionale come quello italiano, ma ha anche evidenziato la sua grande fragilità dovuta a decenni di profondi tagli finanziari, tagli del personale sanitario, processi di privatizzazione dei servizi e delle prestazioni, esternalizzazioni, demansionamento e precarizzazione del lavoro pubblico. “Non scordiamoci che in Paesi dove i sistemi sono privati, o lo sono stati nel frattempo, hanno addirittura selezionato tra chi doveva vivere e morire, ovvero i più poveri e gli anziani che le cure non potevano pagarsele o per cui, per la loro età anagrafica, curarli non era conveniente”: si esprime così Danielle Vangieri, candidata di Pisa della lista Toscana a Sinistra per le elezioni regionali.
“Mancano al Servizio Sanitario Nazionale più di 40 miliardi di euro e, a oggi, nessun provvedimento governativo ha coperto adeguatamente questo gap dando un segnale largamente insufficiente per un futuro che avrà, ahinoi, altre emergenze sanitarie da contrastare e dunque ha bisogno di piani e di corposi finanziamenti; di ricerca, e di una produzione di presidi e dispositivi di protezione, pubbliche; di una robusta riqualificazione del territorio, della nostra Regione e della nostra provincia” prosegue Vangieri.
“La nostra Regione è pronta? Noi pensiamo di no! E’ pensiamo che per le scelte che sta continuando a fare rischia di perdere, e colpevolmente, un’altra occasione – insiste la candidata – All’inizio della legislatura che sta per concludersi, questa Regione ha varato una riforma sanitaria che ha modificato radicalmente l’architettura organizzativa del nostro servizio sanitario con l’accorpamento in tre aziende sanitarie di Area Vasta delle precedenti 12 aziende sanitarie territoriali. Una scelta che ha determinato un allontanamento dei livelli decisionali periferici da quelli centrali e avuto come ricaduta una forte “trascuratezza” dei territori con tagli di risorse e di servizi e prestazioni, tagli al personale, svuotamento dei presidi ospedalieri territoriali, penso all’ospedale della Valdera e di Volterra ma anche all’insieme dei servizi sanitari e sociosanitari delle nostre zone“.
“La centralizzazione ha anche creato, contrariamente a quanto promesso, una maggiore burocratizzazione della macchina sanitaria con gravi inefficienze che sono state, purtroppo, evidenti anche nel periodo della crisi Covid19 e hanno interessato, sicuramente nel periodo iniziale, anche realtà più strutturate come l’ospedale Cisanello di Pisa. Ma, chi ha veramente sofferto e continua soffrire è, ripeto, il territorio, il grande trascurato dalla Giunta regionale toscana, anche dalla nostra Azienda di Area Vasta Toscana Nord Ovest. Eppure, saranno i nostri dipartimenti di prevenzione destinati a fare la differenza nell’eventualità di una nuova crisi sanitaria, le strutture di cure intermedie, l’assistenza domiciliare, le figure professionali come gli infermieri e gli operatori. Vale per il Covid19 come vale per il futuro in cui il territorio sarà vitale per dare una risposta ai bisogni sanitari e sociosanitari in una popolazione regionale che invecchia e in cui aumenta la cronicità” sottolinea Danielle Vangieri.
“Pensiamo questa questione che riguarda il modello organizzativo vada affrontata nel prossimo quinquennio di consiliatura come primo punto e modificata radicalmente l’impostazione. E’ un impegno che ci prendiamo! Inoltre, in questi anni si è continuato a descrivere una sanità toscana come fiore all’occhiello mentre le difficoltà sempre più frequenti dei cittadini toscani di accedere alle cure con prossimità e costretti a spostarsi con grandi difficoltà, le lunghe liste di attesa chirurgiche e per accedere alle prestazioni ambulatoriali e le visite specialistiche, cosa che il periodo Covid ha indubbiamente aggravato, che li costringono stringendo a rivolgersi al privato e pagare di tasca propria per avere una risposta in tempi brevi e utili, raccontano un’altra storia.
Per quanto ci riguarda, come Toscana a Sinistra, in questi cinque anni abbiamo non a parole ma con atti concreti, e pubblici, denunciato tagli e anche sprechi di risorse che potevano essere utilizzate diversamente, non solo difeso il servizio sanitario regionale dai processi di privatizzazione e le esternalizzazioni dei servizi, ma presentato proposte che hanno raggiunto anche risultati: una fra tutte le Case della Salute. Le Case della Salute sono legge grazie ad una Proposta di legge di toscana a Sinistra e diventeranno non come sono ora mere targhe appese davanti a poliambulatori ma un presidio organizzato capillarmente per dare risposte certe e veloci ai bisogni dei cittadini.
Toscana a Sinistra ha un programma su questo settore in coerenza con quanto fatto sinora; non abbiamo avuto bisogno, infatti, di essere fulminati sulla via di Damasco delle regionali com’è successo al Partito Democratico, anche quello pisano, e il suo candidato a Presidente.
Il nostro programma prevede: primo che tutti i cittadini toscani dovranno avere un servizio sanitario pubblico e universale, lo ribadiamo, che garantisca loro, in qualsiasi parte della Toscana si trovino, di essere curati con la stessa qualità sia in emergenza, assistenza ospedaliera, assistenza territoriale. Niente seconde o terze gambe private o assicurative e che il terzo settore deve avere un ruolo integrativo e non certamente sostitutivo del servizio pubblico.
Riteniamo, anche alla luce dell’emergenza sanitaria, di fondamentale importanza riqualificare e potenziare il territorio privilegiando la domiciliarità e il contesto sociale delle persone, le cure intermedie, la realizzazione delle Case della Salute, la riqualificazione della rete consultoriale, e dei servizi dell’alta integrazione (salute mentale, dipendenze, disabilità) evitando vecchie e nuove forme di istituzionalizzazione e pensando a soluzioni alternative come l’abitare sociale. Va radicalmente rivisto il modello delle Residenze per Anziani, considerando non più rinviabile la messa a tema della loro ripubblicizzazione.
Abbattere le liste di attesa, riorganizzando le attività dei CUP (niente più agende chiuse) e rendendo trasparente la gestione delle prenotazioni; oltre a far funzionare le strutture pubbliche con risorse strumentali e personale pubblico adeguato e congruo, contrastando lo sviluppo della libera professione intramoenia che non risolve le liste d’attesa ma anzi crea conflitto tra liste di attesa pubbliche e intramoenia a svantaggio delle prime e costringe i cittadini, come già detto, a pagare di tasca propria quello cui hanno diritto.
Come è necessario riqualificare e potenziare di funzioni e servizi i nostri presidi ospedalieri territoriali, in particolare i piccoli ospedali delle zone interne (come Volterra) e insulare; Favorendo il recupero del patrimonio pubblico, per la nuova edilizia sanitaria e nettamente contrari all’utilizzo del project-financing per la loro realizzazione.
Pensiamo, inoltre, a un grande piano per il lavoro pubblico a tempo indeterminato e di qualità, in sanità, che veda anche la reinternalizzazione dei molti servizi affidati al privato; la fine di contratti precarizzanti, lavoro interinale, finte partite IVA, e tutte le altre forme contrattuali atipiche, che hanno cancellato tutele e diritti e costretto molte giovani risorse a lasciare anche la nostra Toscana; un grande processo di democratizzazione del nostro servizio sanitario regionale dove operatori, malati, cittadini possano contare nelle scelte che riguardano il diritto alla salute, uno dei diritti fondanti della nostra carta costituzionale.
Anche nella nostra Regione, e nella nostra provincia di Pisa, si può scegliere un’altra sanità per la Toscana“.