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«Per il Parco di San Rossore deve essere innescata una strategia di trasformazione ed occorre che lo sia a partire dalla realtà locale affinché possa essere un elemento qualificante per chi lo vive e di esempio per coloro che vi abitano intorno: che non debba più sussistere il sollievo di essere fuori dal Parco, ma il rammarico di non esserci». Si basa su sette azioni fondamentali il modello di sviluppo dei Parchi e delle aree protette regionali proposto da Federico Eligi, capolista di Italia Viva +Europa alle prossime elezioni regionali. Accanto alla funzione della conservazione è necessario concretizzare un piano di sviluppo a partire dall’utilizzo di energia proveniente esclusivamente da fonti rinnovabili; una graduale espansione dell’obiettivo impatto zero dalle strutture e dalle attività del Parco alle strutture e alle attività private; strategie di contenimento dei rifiuti fino all’obiettivo “rifiuti zero” attraverso riciclo, riutilizzo e valorizzazione; servizi di mobilità pulita e collettiva; promozione di prodotti biologici brandizzati; economia circolare; certificazioni. «Il Parco di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli, i parchi regionali delle Apuane e della Maremma e le altre aree protette dovranno saper espandere oltre i propri ristretti confini geografici le azioni per farle diventare esperienze paradigmatiche per un nuovo, possibile e praticabile modello di sviluppo – sottolinea Eligi -. Aggiungere cioè esperienze e attività economiche, sostenibili ambientalmente, alle aree protette, e territori ed esperienze ai Parchi (e non semplicemente “sottrarre” per proteggere): solo a queste condizioni i Parchi possono assumere un ruolo guida, un effetto emblematico e di effettiva trasformazione culturale e tecnologica uscendo dal ruolo di difesa conservativa che ne ha contraddistinto nella storia recente le funzioni. Sarò sempre contrario ad un uso “cimiteriale” del Parco, ma anche a tentativi, più o meno evidenti come quello recente del sindaco di Pisa, di tornare indietro rispetto all’esigenza prioritaria di conservazione dell’ecosistema in un territorio di straordinaria varietà naturale come quello toscano. È necessario inoltre – prosegue Eligi – che il Comune acquisisca la parte sinistra delle sponde dell’Arno, dalla Cittadella in poi (verso il mare), e passi le competenze alla Navicelli spa per valorizzare e sostenere l’insediamento di nuove attività». «La Regione Toscana ha fatto molto per i Parchi toscani approvando atti di indirizzo di notevole importanza, il problema del prossimo futuro sarà coinvolgere e convincere sempre di più i cittadini che il “Parco conviene”, a loro ed ai loro figli con la consapevolezza – conclude Eligi – che le attività umane stanno determinando una nuova era geologica con effetti negativi e catastrofici già misurabili in termini fisici ed ambientali».