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Disabilità, Marchetti (FI): «Commissioni mediche di valutazione a scartamento ridotto proprio quando il bisogno aumenta. Pazzesco»

Il Capogruppo regionale di Forza Italia Maurizio Marchetti alla Regione
«Le invalidità non vanno in remoto col coronavirus, tante famiglie prive di aiuto»

«Sono raggiunto da numerose segnalazioni di famiglie sull’orlo della disperazione perché non riescono a contattare né accedere agli appuntamenti con le Commissioni mediche integrate di valutazione per le disabilità e invalidità dei loro congiunti. A quanto risulta, con l’emergenza coronavirus questi organismi si riunirebbero meno della metà delle volte consuete, con una contrazione del servizio ai più fragili proprio nel momento in cui il bisogno aumenta. Lo trovo pazzesco e profondamente ingiusto. In un caso ricadente in Asl Centro, ho parlato con una famiglia che senza aiuto dovrà vendere la casa pur di assicurare accudimento al familiare in carrozzina»: parola del Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti, candidato capolista per Forza Italia nella provincia di Lucca alle prossime elezioni regionali, rimasto profondamente scosso dalle telefonate che lo stanno raggiungendo in queste ore.
«Le invalidità non vanno in remoto, anzi rendono più acuto il disagio in tempi particolari come questo. Ci sono famiglie – sottolinea – che senza la valutazione e il certificato conseguente si trovano senza aiuti per l’assistenza e cura ai loro familiari fragili senza nemmeno poter parlare con nessuno che dica loro fino a quando. E’ inumano, ed è la sanità prodotto di decenni di gestione di sinistra che ha perso di vista le persone».
Marchetti è in particolare preoccupato per una famiglia: «Il loro familiare è rimasto in carrozzina dopo una caduta», riassume l’esponente di Forza Italia. «Da mesi questa persona attende di poter accedere alla Commissione valutativa per ottenere un aiuto – prosegue – e a tutt’oggi nessuno risponde ai telefoni né ai tentativi di contatto perseguiti in ogni modo e anche attraverso i servizi sociali. Nessuno sa dare loro un orizzonte temporale per potersi organizzare. Intanto stanno sostenendo le spese mediche per intero, ma la famiglia è allo stremo. A breve, senza risposta, la signora col groppo in gola mi ha confessato che si vedrà costretta a vendere la casa. Ora il groppo in gola ce l’ho anche io. La sinistra che si riempie la bocca di solidarietà a vanvera, lascia poi solo in un angolino chi ha bisogno per davvero e ha titolo e diritto ad ottenere risposte e presa in carico».