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«L’Amministrazione comunale ha perso l’occasione di realizzare interventi che possano favorire l’inclusione sociale attraverso la creazione di parchi giochi accessibili e fruibili da tutti i bambini, compresi quelli con disabilità». E’ quanto afferma Benedetta Cicala, consigliere comunale e candidato al Consiglio regionale per Fratelli d’Italia. «Sono terminati proprio in questi giorni i lavori per il rinnovamento dei giochi per bambine e bambini nei parchi pubblici di Santa Croce sull’Arno. Sono stati installati giochi e arredi nuovi in via Settembrini, Piazza Padre Pio, via Buozzi, via Caduti dell’Arma dei Carabinieri, via Angiolieri, il giardino della scuola dell’infanzia Poggio fiorito. Bella iniziativa – prosegue Cicala – ci mancherebbe, ma mi chiedo perché non sia stato previsto l’acquisto di giochi per bambini con disabilità». «Un parco giochi inclusivo è un luogo in cui i bambini con abilità e capacità diverse possono giocare insieme, interagire tra loro e utilizzare insieme i giochi installati nel parco diminuendo di fatto le distanze che possono venirsi a creare di fronte alla diversità. L’Amministrazione comunale ha il compito di curare la tutela e la promozione dei diritti di tutti cittadini e la loro parità giuridica e sociale». «Ispirandomi ai principi della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità ritengo essenziale che i rappresentanti delle istituzioni adottino politiche che abbiano come obiettivo l’inclusione delle persone con disabilità. Qualsiasi iniziativa che prevede la fornitura dei nuovi giochi nei parchi dovrebbero essere formulati in modo da includere l’acquisto anche di giochi inclusivi. In Regione Toscana dovranno essere incrementati i fondi per abbattere le barriere architettoniche, adeguare gli spazi pubblici, i parchi e le aree gioco per renderle inclusivi, destinando risorse ai Comuni e alle Unioni di Comuni del territorio per creare aree verdi accessibili e inclusive. Il “bisogno” della persona con disabilità è quello soprattutto di trovare un contesto ambientale accessibile, che sia idoneo a “ridimensionare” la sua disabilità, perché è il contesto che può fare la differenza tra il permettere o meno la “partecipazione” del soggetto alle attività proposte. Il diritto al gioco deve essere garantito a tutti i bambini».