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“La USL Toscana nord ovest è stata l’Azienda che a livello regionale ha segnalato il maggior numero di donatori d’organo nel primo semestre 2020, un risultato che dimostra un elevato livello di efficienza e la pone ai vertici delle realtà sanitarie in questo campo”. Ad affermarlo è Paolo Lopane, coordinatore aziendale del settore “Donazione e Trapianto”.
“La pandemia – continua Lopane – ha messo a dura prova tutte le aziende sanitarie imponendo repentine variazioni dei moduli assistenziali e dell’organizzazione nella maggior parte degli ospedali della rete. Ciò ha comportato una inevitabile contrazione degli spazi per il reperimento dei donatori di organi e tessuti, in particolare legata alla necessità di garantire un adeguata risposta ai pazienti infetti ricoverati nelle Terapie intensive. Per dare una misura dell’impegno a cui gli Ospedali dell’Azienda USL Toscana Nord Ovest sono stati chiamati, basta considerare che sono deceduti dalla fine di febbraio ad oggi nei nostri ospedali circa 300 pazienti che avevano contratto l’infezione, di questi un centinaio sono deceduti in terapia intensiva sopratutto negli ospedali di Massa, Lucca, Versilia e Livorno che hanno ricoverato un alto numero di pazienti. Nonostante ciò la nostra rete è riuscita a garantire le attività di reperimento dei donatori che come sappiamo costituiscono un livello essenziale d’assistenza e sono un obiettivo strategico del sistema sanitario regionale e nazionale”.
“Questo risultato – dice Paolo Roncucci, Direttore dell’Area Critica – è da attribuire a più fattori, ma principalmente al fatto che le attività di reperimento dei donatori sono correttamente percepite dai nostri professionisti come parte integrante del percorso assistenziale sanitario e opportunamente governate da documenti procedurali di governo clinico a carattere aziendale”.
Uno speciale ringraziamento da parte della direzione sanitaria aziendale deve essere tributato a tutti i professionisti di Area Critica, e non solo, impegnati nel processo di cura e di reperimento dei donatori che malgrado le difficoltà del periodo hanno saputo esprimere al meglio la loro professionalità assicurando comunque ai pazienti in lista di attesa per trapianto una risposta efficace ed una nuova prospettiva di vita. Nello stesso tempo è doveroso segnalare la solidarietà umana e la fiducia nel sistema sanitario, che le famiglie dei donatori hanno saputo esprimere condividendo con i sanitari il percorso trapiantologico.