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Da giovedì 20 agosto, al Missiva Pub di Cascina in via Toscoromagnola 191, verrà messa in vendita la seconda birra prodotta su commissione dal primo beer firm cascinese, Brewtoad 191 Brewfirm. La birra verrà presentata in anteprima, mercoledì 19 agosto nella cornice balenare del Calambrone, allo stabilimento Bagni Vittorio Emanuele, dalle 20.30 fino a tarda serata.
Brewtoad 191 è il marchio della linea di birre artigianali realizzate su commissione per Missiva Pub sulla base delle ricette originali elaborate dal mastro birraio del beer firm cascinese. Per questa seconda tipologia di birra, decisamente poco consueta, Brewtoad 191 si è avvalso della collaborazione del Birrificio Lupus In Luna di Luni, in provincia di La Spezia.
LA SECONDA BIRRA DEL PRIMO BEER FIRM CASCINESE
Brewtoad 191 è innanzitutto il risultato dell’incontro di tre “frequentatori di birra”, ognuno dei quali ha portato con se il suo quid: Alessio, publican cascinese, da oltre 10 anni col suo lavoro promuove, con spirito pionieristico, la cultura delle craftbeer nella cittadina della provincia pisana; Andrea, cultore underground e feroce appassionato degli stili americani, proviene dal settore della grafica e del cinema; Jacopo – “the one who hops” – giovanissimo entusiasta mastro birraio, la vera chiave di volta del progetto.
Da questo trio eterogeneo nasce prima l’idea del beer firm (produzione di birra su commissione) e quindi la concretizzazione della prima cotta, grazie alla decisiva collaborazione del birrificio Brùton. La prima birra ad essere stata prodotta è una American IPA, battezzata per l’appunto 1st born is IPA! (the firstborn is IPA), ovvero, “la primogenità è IPA!”: una birra che riscuote un successo immediato, tanto che durante la serata di presentazione ne sono stati consumati oltre 180 litri. La seconda cotta viene messa in produzione il giorno precedente al lockdown, ma la fiducia nel proprio lavoro e nella qualità del prodotto non scoraggiano i Brewtoaders, tanto che alla riapertura è di nuovo un successo.
Successo che spinge i tre ad osare con una seconda tipologia: una birra che sarà la sorella della “primogenita”, dovrà quindi esserne prima all’altezza, ma dovrà anche dimostrare che la tragedia della pandemia non ha fiaccato la voglia di produrre osando, anzi.
Da queste considerazioni viene scelta la ricetta: una red rye Ipa, ovvero una Ipa ambrata con una parte di malto alla segale, tipologia nota in americana ma meno frequentata in Italia; birra caratterizzata da tutti gli aromi di una Ipa, con l’aggiunta della speziatura unica della segale e dal corpo ancora secco, ma più avvolgente e caldo della sorella maggiore.
E poi il nome: omaggio ad un disco storico dei Ramones, Too Tough To Die, letteralmente “troppo duro per morire”, diventa 2 TOUGH TO RYE, e, come il quartetto punk newyorkese, i tre Brewtoaders non ci pensano nemmeno lontanamente a “morire”, ma rilanciano puntando tutto sulla propria passione e amore per la birra di qualità.
Come dichiarano sulla loro pagina facebook: “Fin dall’inizio ci siamo imposti un’unica regola: lavorare sodo, realizzando birre mai banali e puntando a portare qualcosa di carattere nel panorama brassicolo, con la giusta dose di incoscienza e senza guardare in faccia a nessuno!”