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“Ho appena terminato i sopralluoghi in tutti quegli istituti comprensivi da cui avevamo ricevuto segnalazioni e posso affermare che, grazie alla collaborazione dei dirigenti scolastici, degli insegnanti e dei responsabili della sicurezza, tutte le classi delle scuole di Cascina rientrano nei parametri anti Covid”. A sottolinearlo Leonardo Cosentini, assessore all’istruzione e candidato Sindaco per il Comune di Cascina. “In collaborazione con i responsabili della sicurezza dei vari plessi scolastici abbiamo svolto i sopralluoghi, verificato le distanze ed abbiamo eliminato gli arredi superflui come gli armadi inutilizzati o le mensole che impedivano il maggior distanziamento possibile. Abbiamo, quindi, liberato le classi da questi arredi che verranno collocati nei corridoi o in luoghi più idonei. E poi abbiamo tolto, laddove possibile, le cattedre degli insegnanti per sostituirle con tavoli di dimensioni più contenute per permettere così di rispettare il distanziamento con le prime file di banchi. Abbiamo così verificato le distanze tra bambino e bambino e tra banco e banco sia in orizzontale che in verticale”.
“Laddove questo non era possibile abbiamo fatto dei piccoli interventi murari abbattendo delle piccole pareti in cartongesso, come nella scuola di San Lorenzo a Pagnatico. Abbiamo così collocato le classi meno numerose nelle aule più piccole e nelle aule più grandi le abbiamo collocate negli spazi più ampi. Con il buonsenso e la collaborazione dirigenti e insegnanti abbiamo superato tutte le difficoltà. Ho, inoltre, appena concluso una riunione convocata in urgenza come capofila della conferenza educativa zonale. Abbiamo dato mandato al Asl di affiancare la conferenza zonale per improntare e rendere uniformi le procedure anti Covid a scuola. Laddove si dovessero gestire casi di emergenza sapremo come comportarci grazie al dipartimento di igiene pubblica della Asl allargando la collaborazione all’Università di Pisa e tutte le realtà del territorio che possano darci una mano a perfezionare queste procedure e a rendere uniformi i comportamenti in sicurezza nel caso ci fossero dei casi positivi al virus. L’idea è quella di sviluppare un nuovo modo di pensare la medicina nella scuola che comprenda il monitoraggio delle condizioni di salute dei ragazzi nel periodo che va da zero a diciotto anni”.