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Coordinamento dei Comitati cittadini ha espresso, alla Commissione consiliare n. 3 del Comune di Pisa e agli assessori Giovanna Bonanno e Paolo Pesciatini, la propria posizione favorevole alla sperimentazione, proposta dal Sindaco, di apertura di aree nuove all’intrattenimento e alla somministrazione di cibo e bevande, anche con una differenziazione di orari. Si tratta per ora degli spazi esistenti agli ex Vecchi Macelli e al Parco della Cittadella, per i quali il Comune ha pubblicato un avviso di manifestazione di interesse e poi un bando per la concessione a titolo gratuito. Una disseminazione della movida, richiesta da tempo dai Comitati cittadini, che potrebbe ridurre la massa critica nei luoghi tradizionali, come Piazza delle Vettovaglie e dintorni e che potrebbe riguardare altre zone come il Giardino Scotto, ma anche i Navicelli e la Stazione Leopolda. Per il Coordinamento è indispensabile, però, che vengano adottate tutte le misure necessarie per impedire i fenomeni degli eccessi, perché questa delocalizzazione non diventi una riproduzione di quanto accade in centro storico, a danno di altri cittadini residenti, che già ora sono allarmati da questa novità. Per il Coordinamento la ripresa delle attività dei locali deve rappresentare un nuovo modello economico, in questo in sintonia col Sindaco che ha parlato della necessità di un cambiamento di business. Tra le misure a tutela dell’ordine, della sicurezza e del decoro urbano va previsto il principio applicato in materia ambientale: “Chi inquina, paga”. Gli oneri economici che la collettività deve sostenere per ridurre l’impatto di alcune attività commerciali, che alimentano, volenti o nolenti, il fenomeno della malamovida, devono essere sostenuti dagli stessi esercenti: es. pagamento degli Steward, dei servizi igienici, della pulizia, ecc. Occorre quindi una responsabilizzazione degli esercenti commerciali che, se non sono direttamente responsabili della malamovida, lo sono indirettamente, perché a un determinato tipo di business corrisponde una determinata utenza (in altre piazze della nostra città non succede: v. Piazza Gambacorti). Non deve essere dimenticato che gli esercenti commerciali sono giuridicamente e penalmente responsabili nella misura in cui omettano di intervenire per impedire i comportamenti di disturbo della quiete pubblica realizzati dai propri clienti (come ha stabilito in numerose sentenze la Corte di Cassazione in sede penale). Il Coordinamento è disponibile ad un confronto diretto con le associazioni di categoria dei commercianti per cercare di risolvere questo conflitto sociale che limita fortemente la qualità della vita cittadina ed ha proposto all’assessore al Commercio Pesciatini di aprire un tavolo.
C’è comunque un segnale preoccupante: mentre nell’avviso per la manifestazione di interesse a partecipare al bando per la concessione degli spazi messi a disposizione dell’Amministrazione comunale si poneva (correttamente) a carico dei concessionari dell’area “la spesa di allestimento del proprio spazio, dell’energia elettrica, degli stewards e della pulizia”, nel bando è stata apportata una modifica significativa, in quanto è a carico del concessionario “la spesa (…) della eventuale sorveglianza.” Perché questo requisito fondamentale per la regolarità delle attività
svolte diventa ora aleatorio, lasciato alla discrezione dell’esercente? Chi ha fatto fare questa
variazione? E’ legittima sul piano giuridico? Il Coordinamento è favorevole infine alla promozione di iniziative culturali, spettacoli e forme di intrattenimento nelle aree della movida, ma anche per rioccupare spazi pubblici, in forme adeguate al contesto, e per aiutare la ripresa delle attività artistiche cittadine.