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Dal 2009 la Regione paga ogni anno milioni di euro di soldi pubblici per affidare il servizio di elisoccorso sanitario a una multinazionale privata e, parallelamente, costringe a terra gli elicotteri dei Vigili del Fuoco, nonostante siano già pagati dalla fiscalità generale. Un utilizzo sbagliato delle risorse dei toscani che si finiscono così per pagare un servizio due volte. E non stiamo parlando di spiccioli, visto che tra il 2013 e il 2020 le spese per il Pegaso sono passate da 12,4 milioni a 18,3 milioni di euro. Un’enormità che potrebbe essere almeno in parte compensata affidando il servizio ai Vigili del Fuoco esattamente come accade in altre regioni d’Italia, Emilia Romagna in testa. Di fatto, si tratterebbe di reinternalizzare un servizio pubblico essenziale valorizzando ruolo e competenze dei nostri Vigili del Fuoco”.
Irene Galletti, candidata alla presidenza della Regione Toscana per il Movimento 5 stelle, accende i riflettori sul servizio di elisoccorso affidato dalla giunta Rossi a partire da dicembre 2008 a un’associazione di imprese, poi assorbita dalla multinazionale Babcock Mission Critical Services. Un servizio, rinnovato nel 2019 per altri 8 anni, i cui costi per le casse di Palazzo Strozzi per il 2020 ammontano a 18,3 milioni di euro cui vanno aggiunti circa 200mila euro l’anno di controllo qualità, sempre a carico della Regione. Il tutto per la gestione di 3 basi, Massa, Firenze e Grosseto e altrettanti elicotteri.
“Questo costo – spiega Galletti – potrebbe essere ridotto di almeno un terzo e il servizio ulteriormente migliorato. Basterebbe utilizzare i mezzi del reparto volo dei Vigili del Fuoco presenti ai nuclei di Arezzo e Cecina, dotati di verricello e in grado di trasportare oltre al ferito in barella, ben 6 persone, tra personale sanitario e uomini e donne dei vigili del fuoco addestrate per il recupero in qualsiasi condizione e in qualsiasi luogo. Un’opportunità a costo quasi zero per la Regione che incomprensibilmente non è mai stata presa in considerazione, a differenza di ciò che avviene in Liguria, Emilia Romagna e Lazio, solo per fare alcuni esempi”.
“Sia chiaro – conclude la candidata – chi oggi svolge il servizio di elisoccorso sanitario merita tutta la mia ammirazione, per la professionalità e l’impegno con cui ha portato a termine, nel 2019, 2.763 missioni, ma un ente pubblico ha il dovere di valorizzare il proprio personale, spendendo al meglio i soldi dei cittadini. Che, ripeto, già pagano il reparto volo del Vigili del Fuoco, attraverso la fiscalità generale. Un reparto d’eccellenza come l’intero corpo, che dovrebbe essere valorizzato e incentivato e non mortificato”.