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CNA PISA, tema affitti per le imprese un problema in crescita, accelerare su protocollo intesa con proprietari

Oltre al calo dei fatturati, nel periodo di inattività causata dal Covid-19, le attività economiche che esercitano in locali in affitto, si sono trovate di fronte al pagamento dei canoni.

Il Presidente CNA Pisa Francesco Oppedisano interviene su un tema caldo per le imprese che rischia di essere l’ennesima bomba a orologeria per il sistema economico.

“I costi fissi, in primis il canone di locazione dei fondi commerciali, rappresentano oggi un problema enorme per le attività – ha osservato Francesco Oppedisano Presidente CNA Pisa – Ogni esercizio commerciale, ogni attività economica ha subito almeno una forte diminuzione e spesso perfino un totale azzeramento, del fatturato. Attualmente, si assiste ad una lenta ripresa degli incassi, ma permane l’assenza di una normativa quadro in grado di gestire i diversi interessi in conflitto sul tema del canone di locazione. Non esistono disposizioni specifiche se non quanto contenuto nel D.L. n. 18/2020, c.d. Cura Italia, ovvero, un credito di imposta pari al 60% dell’ammontare del canone di locazione in favore del conduttore sui canoni effettivamente pagati: un canone di locazione non pagato non produrrà, pertanto, il credito d’imposta, creando problemi ulteriori. Se infatti è vero che il conduttore non può ritenersi legittimato a sospendere il pagamento o ad effettuare una riduzione del canone senza un accordo con il locatore, è altrettanto vero che in una situazione di emergenza sanitaria come quella che stiamo vivendo, qualunque autorità giudiziaria potrebbe escludere o ridurre la responsabilità del conduttore per l’inadempimento”.

“CNA intende essere di aiuto nella risoluzione di questa tipologia di conflitto, ed in rappresentanza dei propri iscritti, promuove, sostiene e sollecita la stesura di un protocollo di intesa tra soggetti di rappresentanza dei proprietari e dei conduttori affinché la problematica assuma almeno i caratteri di una ‘conflittualità normata’.

L’intento e la speranza è quello di mantenere in vita le attività commerciali, così come i contratti di locazione, eventualmente rinegoziando un accordo di riduzione del canone, anche temporaneo, che consenta al conduttore di superare il periodo di emergenza ed al locatore di evitare di dover notificare intimazione di sfratto per morosità e tutte le altre azioni conseguenti. Ma bisogno procedere in fretta – è la conclusione di Oppedisano – come peraltro già accaduto in altre città, per evitare che il problema si ingigantisca invece che ridursi”.