Lo storico Giardino Migliorati in piazza XX settembre a San Miniato è pronto a tornare a nuova vita. Dopo la realizzazione del primo lotto di interventi che ha riguardato il riallineamento delle colonne d’ingresso e del muro sul fronte strada, adesso l’amministrazione comunale, grazie ad un finanziamento della Fondazione CRSM e di Crédit Agricole (43mila euro) e a risorse proprie (43mila euro), è pronta a far partire il secondo lotto (86mila euro) che riguarda l’interno e prevede il risanamento conservativo degli alberi e delle piante, oltre alla risistemazione delle aiuole e dei vialetti.
“L’intervento fa parte del masterplan nato nel 2014 e dedicato al recupero del decoro urbano – spiega l’assessore ai lavori pubblici Marzia Fattori -. Si tratta di un progetto che prevede la riqualificazione del centro storico sotto diversi profili, per potenziare l’immagine di San Miniato, una città di crinale ad alto contenuto storico-artistico e con un elevato valore paesaggistico. In questo documento sono state censite le emergenze storico monumentali della città, come appunto il Giardino Migliorati, un giardino all’italiana risalente all’inizio del ‘600, attualmente in condizioni precarie”.
Rispetto all’area raffigurata nel catasto leopoldino infatti il giardino è stato oggetto di notevoli riduzioni avvenute nel corso degli anni, come ha riscontrato l’architetto Alessandro Baldassari a cui è stato affidato il progetto di recupero e restauro. “Il confine ad est del giardino appare particolarmente degradato e scadente, mentre a nord è stato oggetto di un ampliamento – spiega -. Sul confine ovest l’area del giardino ha subito una mutilazione dovuta alla cessione di una parte, per realizzare un accesso laterale al fabbricato confinante. Questo confine oggi è costituito da un’alta siepe ma, osservando la pianta, appare evidente la parziale cancellazione del disegno subita a seguito di questa operazione”.
Il principale elemento architettonico del giardino è la vasca di raccolta dell’acqua, circondata da un anello in pietra chiara e chiusa da una cancellata moderna, realizzata per motivi di sicurezza, che ripete lo schema del cancello. Al centro della vasca, in cattivo stato di conservazione, si trova una colonna intonacata, sulla quale è posta una statua in terracotta che rappresenta la flora tipica all’interno dei giardini. Sul bordo della figura è presente un bollo impresso dalla manifattura che l’ha realizzata, la Fornace Altoviti di Rignano sull’Arno che, con molta probabilità, ha realizzato anche le maestose aquile poste sui pilastri del giardino e quella sulla facciata del Palazzo Migliorati, al disotto dello stemma di famiglia. “L’intervento che andremo a fare si basa sul criterio di conservazione dell’esistente e di valorizzazione degli elementi del giardino – spiega l’architetto Baldassari -. Verrà schermata la parte est attraverso l’introduzione di un graticciato in legno che accolga specie rampicanti, mentre sul prospetto ovest verrà ridimensionata la siepe che lo delimita. A nord il muro di confine conserva solo in parte una conformazione più antica, mentre il cancello e i pilastri sono di moderna realizzazione. La pavimentazione del giardino nelle parti non a verde sarà in ghiaia, saranno collocate alcune panchine in pietra e saranno restaurate la vasca, la ghiera, la figura in terracotta e la colonna. Verrà realizzato un impianto di
irrigazione, uno di illuminazione dei vialetti e il disegno del giardino sarà rispettato integralmente, attraverso la sostituzione dei bordi delle aiuole”.
E proprio lo studio della forma delle aiuole ha svelato una lettura che, fino ad ora, non era mai stata fatta. “Orientando la pianta in direzione nord–sud col Palazzo Migliorati a fare da sfondo, è possibile ipotizzare un particolare disegno del giardino – spiega l’assessore Fattori -. La presenza di aquile nel palazzo Migliorati e nei suoi annessi è nota: un’aquila è posta sul portale di accesso al Palazzo, al disotto dello stemma della famiglia, altre due sui pilastri che costituiscono l’accesso al giardino. E’ difficile pensare che si tratti di interventi decorativi, basti pensare che le aquile sono presenti nelle prime immagini fotografiche del giardino. Tra tutte le ipotesi che è possibile mettere in campo, la più interessante è quella che prende in considerazione un interesse specifico di un membro della famiglia Migliorati agli intenti politici di Napoleone Bonaparte: da qui si deduce l’importanza dell’aquila che ritroviamo non solo nello stemma e sui pilastri, ma anche nella disposizione delle aiuole, all’interno del giardino, disegno fino ad oggi rimasto nascosto”.
“Siamo felici di contribuire al recupero di un bene storico della città di San Miniato – dichiara il presidente della Fondazione CRSM Antonio Guicciardini Salini -. La Fondazione ha come obiettivo di sostenere l’arte e la cultura e sono anni che interveniamo a tutela di beni artistici ed architettonici del territorio, ai quali siamo orgogliosi di poter aggiungere anche questo gioiello. Siamo felici che Crédit Agricole abbia accettato di mettere risorse a disposizione della comunità, dando alla Fondazione la possibilità di vigilare i progetti sui quali intervenire: investire in arte e cultura significa rimettere in moto il paese”.
“Crédit Agricole è accanto ai territori e incoraggia la valorizzazione di spazi da vivere, proprio come il Giardino Migliorati – dichiara Alberto Pedani responsabile commerciale Toscana centro-nord di Crédit Agricole -. L’erogazione di un contributo a sostegno di questo progetto è un’ulteriore conferma della nostra volontà di essere vicini ed investire in questo territorio”.
“Lo studio effettuato su questo angolo di paradiso per la bellezza che racchiude e la vista sulla Valle dell’Arno, ci ha permesso di portare alla luce un elemento di grande rilevanza storico-artistica, che sancisce ancora di più il legame di Napoleone Bonaparte con la città di San Miniato – spiega il sindaco Simone Giglioli -. Questa scoperta sottolinea, una volta di più, la necessità di recuperare questo spazio, un piccolo polmone verde nel cuore del nostro centro storico che vogliamo restituire alla cittadinanza ed inserire, appena possibile, nel nostro percorso museale, in modo da valorizzare anche l’altra parte del centro storico. Ringrazio la Fondazione CRSM e Crédit Agricole per la sensibilità che dimostrano ancora una volta nel sostenere le bellezze storico-artistiche del nostro territorio e sono sicuro che, recuperare questo spazio, sia anche il modo migliore di valorizzare piazza XX settembre e tutta l’area circostante così ricca di storia”.