I consiglieri Pd Pieroni, Mazzeo e Nardini si uniscono all’appello lanciato dalle realtà cittadine pisane del settore eventi e spettacoli
Il comune di Pisa ascolti le richieste degli operatori del settore culturale degli spettacoli e degli eventi e avvii un percorso di confronto in concertazione con associazioni e imprese del comparto – affermano i consiglieri regionali del Pd Andrea Pieroni, Antonio Mazzeo e Alessandra Nardini -.
Ci uniamo all’appello diffuso e condividiamo le proposte avanzate – proseguono -. L’Amministrazione non può ignorare locali, teatri, cinema, spazi delle associazioni che caratterizzano Pisa in qualità di città della cultura. Servono politiche chiare, condivise e a più velocità, prima di tutto per l’immediata ripresa e poi per un rilancio duraturo del settore.
Realtà che raccolgono un numero importante di addetti e che contribuiscono in maniera sostanziosa a tenere viva l’economia cittadina: tramite spettacoli, concerti e altre iniziative culturali, si crea una filiera di eventi di qualità da cui scaturisce un connubio virtuoso con la frequentazione di locali che si occupano della somministrazione e altre attività commerciali.
Le spese che devono affrontare – precisano i consiglieri -, in particolare i club di medio-grandi dimensioni, non sono trascurabili; in alcuni casi si arriva fino a 15 dipendenti e 30mila euro di costi mensili tra affitti, fornitori di beverage, spese di personale (dipendenti, tecnici e addetti alla sicurezza) e spese artistiche. Si tratta di una cifra al netto dei costi per i servizi annessi, come l’acquisto di camere di albergo, cene e servizi vari di hospitality, spese per noleggi tecnici finalizzati all’evento.
In questa fase di crisi da Covid serve aiutare queste realtà che contribuiscono in maniera sostanziosa a rendere viva l’economia cittadina e che rappresentano una ulteriore ricaduta economica sul territorio pisano. Inoltre c’è da considerare che le attività classiche dei club sono concentrate nei periodi di cosiddetta bassa stagione, un sostegno considerevole per il settore ricettivo nel periodo tra ottobre e marzo, tradizionalmente meno vitale. Visto che le previsioni per il 2020 parlano di un drastico abbassamento dei flussi turistici esteri, a favore di quelli più interni e di prossimità, rimettere in movimento gli operatori culturali dello spettacolo sarebbe un importante aiuto, anche per altri settori in sofferenza.
Il Comune si faccia carico di queste necessità e si appoggi anche ai canali regionali a sostegno del settore, assecondando quelle opportunità che possono dare beneficio al territorio – concludono Mazzeo, Nardini e Pieroni -.