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Appello all’Unipi per la cancellazione delle tasse

Riceviamo e pubblichiamo da un gruppo di studenti dell’Università di Pisa:

Salve! come studenti universitari dell’Università di Pisa, abbiamo scritto un appello per richiedere la cancellazione delle rate universitarie più imminenti e un adeguamento di quelle successive. Di seguito vi copiamo e incolliamo l’appello con annessa petizione. Confidiamo nella vostra disponibilità a rendere pubblica tale iniziativa.

APPELLO
La crisi sanitaria che ha coinvolto il Paese da inizio marzo ha stravolto la capacità economica di migliaia di studenti e delle loro famiglie. Chi, a inizio anno, data la presentazione dell’ISEE, avrebbe dovuto versare un determinato importo di tasse si trova oggi nell’impossibilità di adempiere pienamente al versamento delle somme richieste.

Le ragioni sono molteplici: molti hanno dovuto far i conti con licenziamenti, contrazioni drastiche del reddito, cassa integrazione per alcuni membri della famiglia, fallimenti e molto altro. Inoltre, numerosi studenti e studentesse si trovano a dover pagare l’affitto della propria stanza senza poterne usufruire. Questo a causa delle limitazioni degli spostamenti, o perché impossibilitati a rescindere i contratti di locazione nonostante tanti e tante siano tornati nelle città di residenza reputando inutile, data la possibilità della didattica a distanza, di rientrare a Pisa prima di settembre.

A ciò, si aggiunge un forte stress psico-fisico conseguente al lungo periodo di clausura, la cui portata è accresciuta anche da cause non esclusivamente economiche: lutti familiari connessi al virus, distanza dai propri parenti e amici, solitudine e incertezze verso il proprio futuro. Condizioni, queste, che ledono fortemente la serenità di ognuno di noi e le stesse capacità di apprendimento.

L’accavallarsi di queste criticità pone molti dubbi e incertezze. Sopra tutti, il dubbio circa la possibilità di proseguire gli studi per incapacità di sostenerne le spese, data una crisi economica che deve ancora dispiegarsi nella sua drammaticità. Oltre a chiederci come si svolgeranno le lezioni da qui in avanti (unico problema affrontato nelle mail “amichevoli” giunte dal Rettore Mancarella) bisogna porsi il problema di chi riuscirà a farlo. La situazione ancora in atto fa già prospettare che l’abbandono universitario sarà il grande problema dell’Università del futuro.

Infine, è richiesto un atto di onestà intellettuale da parte di tutta la comunità accademica: per quali servizi dobbiamo pagare le tasse che ci vengono richieste? L’offerta universitaria non può limitarsi ad una lezione frontale davanti uno schermo. In questi mesi, gli studenti e le studentesse non hanno potuto accedere ai servizi di biblioteca, alle aule studio, all’utilizzo dei laboratori tecnici e linguistici e ai servizi di ristorazione che con le nostre tasse contribuiamo a sostenere; in aggiunta, le lezioni e i ricevimenti attraverso mezzi digitali hanno in parte supplito le loro funzioni principali ma hanno rappresentato un ulteriore ostacolo per l’apprendimento. Reputiamo che non ci sia alcuna giustizia nell’obbligo di solvenza delle somme di tassazione a fronte dell’impossibilità di usufruire dei servizi più basilari.

Insomma: come è possibile che tutto sia cambiato, ma l’unica cosa a permanere identica siano le tasse universitarie ed i relativi obblighi?

Con questo documento, chiediamo che il Rettore e gli organi competenti in materia, riconoscendo la drammaticità del momento storico, prendano delle decisioni importanti e coraggiose. In particolare chiediamo l’annullamento per tutte e tutti della tassa di Marzo – già falsamente sospesa – e drastico ribassamento delle tasse successive in adeguamento al crollo dei redditi

Pisa è una importante città universitaria da molti secoli. L’amministrazione universitaria, chiamata a decidere in questo momento storico drammatico, deve mostrare nei fatti se l’Università di Pisa è ormai un servizio formativo a pagamento come altri, o un’istituzione culturale pubblica che sostiene le comunità che la animano e la società nel suo complesso in uno dei momenti di più grande difficoltà.

Al netto delle email “amichevoli” ricevute dal Rettore in questi mesi, è questo il gesto minimo per dimostrare una comprensione effettiva e fuor di retorica nei confronti delle studentesse e degli studenti di questo ateneo.
Firma e fai firmare la petizione https://www.change.org/p/rettore-mancarella-appello-unipi-per-la-cancellazione-della-seconda-rata-e-adeguamento-delle-successive

Studentesse e studenti UNIPI