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L’assessore alla cultura, Pierpaolo Magnani, ha scritto al Comitato promotore di Pisa Capitale della cultura in previsione della prossima scadenza del 30 giugno per presentare la candidatura a Capitale della cultura per l’anno 2022, considerato che lo stesso Mibact ha differito al 2021 il programma delle celebrazioni di Parma, su richiesta di numerose città candidate e anche di Pisa, e che pertanto “la procedura di selezione relativa al conferimento del titolo di Capitale italiana della cultura si intende riferita all’anno 2022”.
«In questi giorni abbiamo ripreso a pieno ritmo, il lavoro per la presentazione della candidatura di Pisa capitale della Cultura – scrive l’assessore Pierpaolo Magnani -. Sappiamo che la gestione del post COVID dovrà, quasi certamente, prefigurare scenari inediti anche nel mondo della cultura e imporrà differenti modalità di produzione da parte di Musei, Teatri, Fondazioni, associazioni culturali e di partecipazione da parte del pubblico. Negli ultimi mesi, a causa del lockdown, l’attenzione verso gli strumenti digitali e la realtà aumentata si è imposta con grande evidenza. Mostre online, app, viewing room e spazi virtuali hanno catalizzato l’attenzione di tutte quelle istituzioni impegnate, a vario titolo, nella diffusione del patrimonio culturale».
«Possiamo facilmente comprendere come l’applicazione di tale nuovo paradigma risulti attuale per la città di Pisa che da sempre vive il dualismo tra l’eccessivo consumo turistico delle Piazza dei Miracoli e la disattenzione nei confronti del capillare storicità offerta dalla nostra città. Occorre considerare le opportunità che per prossimo futuro offriranno le piattaforme digitali. Non possiamo non rimarcare come il nostro dossier di candidatura ha posto al centro delle azioni previste la progettazione e la realizzazione di una piattaforma digitale, intesa come principale motore per le strategie future della cultura cittadina, come strumento per il rilancio di politiche condivise e integrate, nella centralità della cultura, per lo sviluppo della città e del territorio.
Lo stesso “Decreto Rilancio” ha previsto la creazione di una piattaforma per la possibilità di veicolare in rete, a pagamento, spettacoli e mostre. Ci sembra, quindi, necessario riconsiderare, con l’apporto di tutti, la centralità che la piattaforma digitale così come è stata prefigurata nelle nostre linee guida possa affermarsi come strumento delle future relazioni interpersonali e di rete e diventi modello per una comunità capace di far fronte in maniera positiva a bruschi cambiamenti, a situazioni inattese e imprevedibili come quella che stiamo vivendo oggi».
«Proviamo, quindi, a immaginare e connotare la nostra piattaforma digitale come una città dai molteplici spazi, non più occupati da folle ma piuttosto condivisa da coloro che nella città cercano il dialogo e l’incontro. La piattaforma deve quindi connotarsi come un progetto di un insieme di relazioni e culturali, come gestione collettiva e dinamica del patrimonio storico, artistico e architettonico della città. L’esperienza dei mesi passati nella preparazione del dossier di candidatura è stata, prima di tutto, un collante sociale e di partecipazione per la nostra comunità territoriale nelle sue diverse componenti istituzionali e associative. È stata anche una esperienza di produzione sociale nel senso pieno del termine proprio nel ricomporsi nella cultura tra la città di Pisa e la sua comunità. Sono queste le linee che seguiremo per condurre nel condurre a compimento il dossier di candidatura per Pisa Capitale della Cultura 2022».