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“Finalmente si apre e si apre in sicurezza! Le imprese sono stremate e non potevamo stare ancora chiuse”. Questo il commento del presidente di Confesercenti Toscana Nord, Alessio Lucarotti, alla vigilia di questa fase 2 che sembra davvero voler mettere alle spalle gli oltre due mesi di chiusura pressoché totale. “Questo risultato è frutto di un lavoro massacrante che abbiamo svolto ai tavoli istituzionali del governo, della Regione e della amministrazioni comunali, a dimostrazione che i frutti si raccolgono con l’impegno e le proposte concrete – dice ancora Lucarotti -. Abbiamo avuto la capacità di rimanere lucidi assistendo quotidianamente i nostri colleghi e fornendo loro servizi e assistenza. Abbiamo raccolto anche il loro grido di disperazione e sostenuto le proteste, convinti però che le battaglie dovevano essere vinte ai tavoli di discussione“.
“Siamo per questo soddisfatti – vuole sottolineare il presidente – per il lavoro dei nostri imprenditori sul protocollo ad esempio di ristoranti e pubblici esercizi, che se avessero applicato le linee Inail non avrebbero nemmeno potuto immaginare di aprire o mantenere in vita l’attività. Abbiamo fatto una battaglia pesante, anche su questo aspetto senza arretrare di un millimetro e adesso l’accordo prevede 1 metro di distanza tra commensali e non altre invenzioni insostenibili tipo i famosi 4 mq. Stesso discorso per balneari e ambulanti”.
Ma con la riapertura secondo Lucarotti “si è compiuto solo un primo e purtroppo piccolo passo. Dobbiamo infatti ancora lottare per quelle azioni necessarie a ricreare le condizioni della ripartenza dal punto di vista economico. Sappiamo bene che per gli imprenditori si dovranno trovare misure di sostegno straordinarie per ripartire, in particolare in quei luoghi in cui il turismo è azzerato, ma questa è un un’altra battaglia già iniziata su altri livelli. Intanto portiamo a casa prescrizioni che non distruggono un settore, la non responsabilità del titolare in caso di malattia da coronavirus e regole praticamente uguali in tutta Italia. Con un ritardo pesantissimo e inconcepibile, scaricato sulle spalle di persone che vivono con il fiato sospeso da oltre 2 mesi, vanno a posto altri tasselli di questa storia. A questo punto – conclude – ci aspettiamo che i provvedimenti del Decreto Rilancio Italia, i bonus previsti, i contributi a fondo perduto e le altre agevolazioni si traducano in denaro fresco ed immediato nei confronti delle imprese per garantire a tutte la ripartenza”.