Physical Address
304 North Cardinal St.
Dorchester Center, MA 02124
Physical Address
304 North Cardinal St.
Dorchester Center, MA 02124
L’Area della Ricerca del Cnr di San Cataldo, la più grande del Paese, si rianima, e con la Fondazione Toscana G. Monasterio sono pronti a dare seguito alla Fase 2 nel rispetto delle indicazioni del Dpcm. Sono due i checkpoint allestiti in Area: uno allestito all’ingresso della zona parcheggi ed è gestito da Croce Rossa, Misericordia, Pubblica Assistenza e Corpo Vigili Giurati per la misurazione della temperatura corporea e dei nominativi del personale autorizzato all’accesso. L’altro checkpoint è interno all’edificio “clinico-sanitario” ed è gestito da personale sanitario della Fondazione G. Monasterio che oltre a misurare la temperatura e a un triage di sintomi e contatti, controlla i nomi degli appuntamenti per i ricoveri, le visite ed esami ambulatoriali. La Croce Rossa e la Pubblica Assistenza hanno montato due tende a supporto delle sale di attesa dove possono rimanere anche i parenti/accompagnatori dei pazienti.
“Siamo pronti a ripartire con la graduale ripresa delle attività lavorative attraverso nuovi modelli organizzativi con la convinzione e determinazione di non lasciare niente al caso e garantire un ambiente di lavoro sicuro; ci sono segnali di fiducia in quanto fatto fino ad ora, e di quanto stiamo facendo perché l’Area si sta rianimando”: dice Ottavio Zirilli direttore dell’Area del Cnr che aveva già applicato le precauzioni di sicurezza ancor prima del lockdown del 9 marzo.
La Fondazione Toscana “G. Monasterio” ha ripreso visite cardiologiche, pneumologiche, metaboliche, gli esami ecocardiografici, i test per l’angina pectoris, gli esami oncologici eseguiti con la PET ed i controlli sui pacemaker così come stanno ritornando alla normalità i posti letto dei degenti. “In piena emergenza e lockdown della prima fase abbiamo comunque eseguito tra le otto e dieci visite cardiologiche urgenti giornaliere – dice il prof. Michele Emdin della Fondazione e della Scuola Sant’Anna – e già adesso siamo risaliti a 30 visite, non solo urgenti, in brevissimo tempo, cui si aggiungono i teleconsulti circa 50 giornalieri”. La Fondazione, insieme con AOUP, nella fase acuta pandemica è stata l’hub per malattie cardiovascolari dell’intero territorio mettendosi a disposizione dei presidi ospedalieri anche di Pontedera e Volterra. “Esorto alla fiducia nei presidi sanitari tutti i pazienti con patologie cardiovascolari che manifestassero i sintomi di dolore precordiale, affanno, svenimento, palpitazione, perché in queste settimane abbiamo trattato persone con infarto con ritardi anche di tre-quattro giorni. Questo è avvenuto perché molte persone hanno rinunciato, per timore a presentarsi presso le strutture sanitarie. Ma noi non lasciamo, e mai lasceremo indietro nessuno” conclude Emdin.