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“E’ consentita la vendita per asporto di bevande unitamente ai cibi cotti o preparati, in aggiunta al servizio della consegna al domicilio di alimenti e bevande”. E’ questo il senso della ordinanza emessa dai comuni di Castelfranco di Sotto, Montopoli Valdarno, Santa Maria a Monte, Santa Croce sull’Arno e San Miniato.
In questo modo viene data una interpretazione estensiva della ordinanza numero 41 della Regione Toscana, che aveva previsto la vendita per asporto degli alimenti da parte degli esercizi commerciali.
A seguito di questa disposizione, che già dalla scorsa settimana ha permesso di effettuare l’asporto degli alimenti da parte di attività di ristorazione, erano pervenute richieste da parte degli stessi esercenti e delle associazioni di categorie volte a poter effettuare la vendita anche di bevande, ampliando così la possibilità di lavoro dei commercianti che per effetto delle chiusure sono stati assai colpiti dalla crisi dovuta al Coronavirus. Nel contempo viene offerto un servizio più ampio alla cittadinanza.
A conferma del percorso che viene intrapreso, anche il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, entrato in vigore nella giornata di lunedì ma che produrrà effetti dalla data del 4 maggio, stabilisce la possibilità della vendita da asporto da parte delle attività commerciali.
Pertanto, in questo senso, le ordinanze anticipano di alcuni giorni le disposizioni del governo centrale, e sono state possibili grazie alla Ordinanza 41 della Regione Toscana.
La vendita delle bevande, unitamente ai cibi cotti o preparati, in aggiunta al servizio della consegna al domicilio di alimenti e bevande viene sottoposta ad alcune prescrizioni molto rigide, finalizzate ad impedire la diffusione del contagio:
Ø ordinazione dei prodotti ammessa esclusivamente tramite telefono o on line;
Ø ritiro dei prodotti presso l’esercizio in forma scaglionata onde evitare assembramenti presso l’esercizio ( esterno ed interno);
Ø esclusione di ogni forma di consumo sul posto con esclusione tassativa di consumo in spazi ed aree pubbliche o aperte al pubblico.
Quindi non si tratta affatto di una apertura incondizionata, ma con regole molto precise.
“Abbiamo deciso di adottare questo provvedimento per rispondere ad una richiesta rappresentata dagli esercenti. Integriamo la ordinanza della Regione Toscana che per prima aveva consentito l’asporto per le attività commerciali. –commentano i sindaci dei comuni- Vogliamo precisare che vanno rispettate le regole imposte con la Ordinanza. Non siamo assolutamente fuori dalla emergenza. I numeri stanno diminuendo ma occorre molta attenzione. La fase due di convivenza con il virus, vedrà la necessità di comportamenti rispettosi per se stessi e gli altri. Questa è una sorta di apertura alla responsabilità che, auspichiamo, trovi risposte nei comportamenti delle persone”