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Certo dovrà esserci un monitoraggio costante per tutti i Comuni – prosegue il Consigliere regionale –
, l’idea lanciata dal direttore della Caritas di Pisa don Emanuele Morelli di creare un osservatorio comunale per le nuove povertà è la strada da intraprendere e un modello da diffondere in tutti i Comuni. Ma la sfida è soprattutto a livello di politiche nazionali, soprattutto per pianificazione e risorse. Un’altra proposta da valutare è quella di favorire le donazioni private con benefici fiscali più consistenti, fermo restando che allo Stato spettano le politiche di contrasto alle diseguaglianze e alla povertà. Questo può essere di aiuto al terzo settore, che si è dimostrato fino ad oggi uno dei più efficaci strumenti di contrasto alla povertà e all’indebolimento sociale“.
“Unire tutte le forze e le migliori energie della nazione potrà essere un punto di forza determinante. La provincia di Pisa, come la Toscana, grazie ad una grande densità di volontariato e di risultati già acquisiti sul campo, possono fare da apripista per l’Italia” conclude Pieroni.