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Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana: donati dal primo cittadino tremila mascherine Ffp2 e oltre 8700 euro dalle famiglie dei militari

Oggi per l’Aoup è stata una giornata importante con la visita a Cisanello delle istituzioni, il sindaco di Pisa e il reggimento logistico della Folgore, le donazioni e le belle parole di apprezzamento e solidarietà per lo sforzo dell’ospedale in queste settimane difficilissime di epidemia da Covid-19.

In un contesto di numero di ricoveri che anche a Pisa sta gradualmente diminuendo – attualmente sono un centinaio i posti letto occupati da pazienti affetti dal Covid-19 (di cui una ventina in terapia intensiva) – gli staff sanitari di tutte le strutture in prima linea sul fronte dell’emergenza hanno voluto accogliere l’omaggio delle autorità davanti alla tenda pre-triage allestita davanti al Pronto soccorso.

Una delegazione del Reggimento logistico “Folgore” guidata dal comandante, il colonnello Salvatore Pisciotta, ha consegnato simbolicamente al direttore generale dell’Aoup Silvia Briani un assegno di 8.741,00 euro a favore dell’ospedale, raccolti dalle famiglie dei militari del Reggimento logistico e del Battaglione logistico paracadutisti “Folgore” e che verranno donati tramite bonifico all’Iban appositamente istituito dall’Aoup per l’emergenza Covid-19. “Per noi – ha dichiarato il colonnello Pisciotta – è un modo per manifestare la nostra vicinanza a questa città, a cui sentiamo di appartenere, pur venendo molti di noi da fuori, e al suo ospedale. Grazie quindi per quanto fate quotidianamente e grazie anche dalle famiglie dei militari in pensione che hanno voluto ugualmente testimoniare la loro gratitudine, a riprova del legame forte della Folgore con questa città e le sue istituzioni”.

E di quanto sia consolidato il rapporto con l’Esercito e tutte le sue componenti lo ha sottolineato il direttore generale, che ha rimarcato come ogni volta che sia stato necessario donare il sangue, i militari di stanza a Pisa siano stati i primi a rispondere in massa senza mai tirarsi indietro: “Perché – ha detto Briani – la prima linea funziona solo se ha dietro un seconda linea solida e compatta, come voi avete sempre dimostrato di essere”.

Con il sindaco Michele Conti, accompagnato dal responsabile della protezione civile Luca Padroni, sono arrivate invece in dono per l’ospedale 3mila mascherine Ffp2 provenienti da Hangzhou in Cina, città con cui Pisa è gemellata e che ha voluto donare ai cittadini pisani 10mila mascherine complessive in segno di solidarietà e aiuto concreto per questa emergenza sanitaria.

“Mai come in questo momento – ha dichiarato il sindaco – la nostra comunità e tutti i cittadini del resto d’Italia hanno potuto toccare con mano quale ruolo fondamentale rivesta il sistema sanitario nazionale. In questo periodo di difficoltà tutta la mia gratitudine come sindaco e come cittadino va alla dirigenza, ai medici, agli infermieri e a tutti gli operatori sanitari dell’Aoup. Io credo che la politica, in situazioni come questa dell’emergenza Covid-19, debba capire che può dare l’input ma che poi debba cedere il passo all’approccio medico-scientifico, che è fondamentale per gestire situazioni come questa ed è quello che noi come amministrazione comunale abbiamo cercato di fare a Pisa sin dall’inizio, nella gestione di questa emergenza”.

“Noi vi siamo grati – ha replicato il direttore generale – sia ora, per questo graditissimo regalo, sia quando ci avete donato la biancheria di ricambio per i pazienti ricoverati nei reparti Covid. Sono segnali importanti di una grande sinergia che ci fa lavorare bene perché in questa situazione così difficile, che potenzialmente avrebbe potuto dividerci, ci siamo sentiti invece capiti, supportati e aiutati. Ne è testimonianza anche la bellissima lettera che ho ricevuto dal presidente del consiglio comunale, che ringrazio per le parole usate nei nostri confronti”.

Oggi anche a Pisa la pressione sull’ospedale si sta allentando – ha ammesso la Briani nel punto stampa con i giornalisti – con i ricoveri Covid che stanno sensibilmente calando rispetto alla punta massima registrata a metà marzo, con 187 posti letto occupati. “Sarà necessario ovviamente mantenere un’attenzione altissima – ha aggiunto – ma si comincia a intravedere una ripresa, che dovrà tenere conto di regole precise negli accessi e nella frequenza all’interno dei vari reparti e ambulatori. Stiamo lavorando già a delle ipotesi di riapertura delle attività, quando tutto ciò sarà poi regolamentato e disposto a livello regionale, ma indubbiamente cambieranno le modalità di lavoro. Mi chiedete se l’ospedale cambierà per sempre? E’ possibile – ha risposto – nel senso che non si potranno più consentire assembramenti nelle sale d’attesa, non si potrà insomma non lavorare sulla segmentazione dei flussi, spalmando le prestazioni su fasce orarie più ampie, prevedendo anche forme di telemedicina e teleconsulenza, laddove possibile, e sempre tenendo in primo piano la sicurezza di operatori e pazienti”