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Assessori Dringoli e Sbragia: “In soli sei mesi siamo arrivati alla Conferenza di Copianificazione indetta dalla Regione. Con il Piano precedente che coinvolgeva sei Comuni, in dieci anni non si era neanche arrivati a questo punto”
Il procedimento di approvazione del Piano Strutturale Intercomunale di Pisa e Cascina ha segnato un importante passo avanti che permetterà adesso di programmare la stesura definitiva del Piano e la successiva adozione da parte dei due Comuni. I due assessori all’urbanistica dei Comune di Pisa, Massimo Dringoli, e del Comune di Cascina, Roberto Sbragia, lo annunciano congiuntamente dopo si è svolta venerdì scorso, in via telematica, la Conferenza di Copianificazione indetta dalla Regione Toscana. La Conferenza si è riunita per esprimere un parere sulle previsioni di trasformazione che comportano impegno di suolo non edificato all’esterno del territorio urbanizzato nei Comuni di Pisa e Cascina. Si tratta di un parere che è necessario per dare corso a qualsiasi azione di pianificazione, quindi, nel caso di Pisa e Cascina, all’adozione del Piano Strutturale Intercomunale.
“Per comprendere l’importanza dei risultati raggiunti con la Conferenza di Copianificazione – spiega l’assessore all’urbanistica del Comune di Pisa Massimo Dringoli – basti pensare che sono stati affrontati i principali nodi dell’assetto infrastrutturale del territorio di Pisa e Cascina.” Per citare i principali punti su cui la Regione ha già espresso le indicazioni, gli assessori dei comuni di Pisa e Cascina hanno ricordato: gli attraversamenti sull’Arno a Pisa, che prevedono il ponte ciclopedonale da Riglione a Cisanello e un ulteriore attraversamento ciclopedonale alle Piagge, all’altezza di San Michele; gli attraversamenti sull’Arno a Cascina, con la previsione di una passerella cicolpedonale tra San Casciano e Uliveto/Noce (nel territorio del Comune di Vicopisano), oltre a un attraversamento carrabile tra Musigliano e Cisanello; le varianti alla grande viabilità che prevedono un potenziamento della FI-PI-LI e della rete ferroviaria tra Pisa e Pontedera; il riordino degli insediamenti per le attività produttive nelle aree dei Navicelli, di Ospedaletto e di Montacchiello e per le attività commerciali nelle aree di Navacchio e di Porta a Mare; la previsione di istituire un parco fluviale lungo tutto il corso dell’Arno, da Cascina fino alle foce di Marina di Pisa, che comprenda anche i canali del Fosso Vecchio e dei Navicelli; il potenziamento delle strutture di ricerca dell’impianto Virgo e dell’Università di Pisa; l’insediamento di nuove strutture ricettive e della loro connessione a Pisa; il coordinamento con il Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile in fase di elaborazione a Pisa e con gli interventi previsti dal Piano Integrato del Parco di San Rossore, per quanto previsto in particolare per la zona del litorale, nell’ambito delle infrastrutture e degli insediamenti turistici e sportivi.
“L’esito della Conferenza – aggiunge l’assessore all’urbanistica del Comune di Cascina Roberto Sbragia – è stato certamente positivo, dal momento che la maggioranza delle previsioni presentate è stata approvata, ed anche per quelle su cui sono state richieste modifiche è stato immediatamente trovato un accordo. Gli esiti della Conferenza aprono adesso la strada per la stesura definitiva del Piano Strutturale Intercomunale, da sottoporre poi all’adozione degli organi consiliari dei due Comuni, che ora possiamo seriamente programmare”. “Teniamo a sottolineare – conclude l’assessore Massimo Dringoli in accordo con l’assessore Roberto Sbragia – che, se si è giunti alla Conferenza di Copianificazione in soli sei mesi dall’avvio del procedimento, lo si deve alla volontà e alla capacità di collaborazione dei due Comuni, a conferma di quanto dichiarato sin dalla stipula della convenzione approvata con delibera del Consiglio Comunale di Pisa del 23 luglio 2019. Se si pensa che nel corso di redazione del Piano Strutturale Intercomunale precedente, che comprendeva i sei Comuni dell’area pisana, in dieci anni di lavori non si era neanche riusciti a portare il Piano in Conferenza di Copianificazione, risulta ben chiara la differenza tra la possibilità di giungere ad un risultato in un caso e nell’altro. Incomprensibile risulta, di conseguenza, l’atteggiamento di chi ancora oggi seguita a rimpiangere il Piano Intercomunale d’area, allargato a sei Comuni, che non aveva, a distanza di anni, ancora prodotto nessun risultato”.