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E’ stata inaugurata sabato 29 febbraio la statua dedicata a Galileo Galilei in Largo Ciro Menotti. L’opera, una scultura in bronzo su basamento in marmo che raffigura il grande scienziato pisano, è provvisoriamente posizionata all’ingresso di Largo Ciro Menotti, ma troverà la sua collocazione definitiva all’interno della Cittadella Galileiana. La statua, che rappresenta il padre della scienza moderna intento nell’applicare il metodo scientifico basato sull’osservazione oggettiva della realtà, è stata donata al Comune di Pisa dagli autori Gabriele Vicari e Armando Barbon, ed è stata realizzata dalla Fonderia Artistica Versiliese di Pietrasanta, sotto la direzione artistica di Massimiliano Simoni di ARTITALY.
“Con quest’opera, donata dai due artisti Gabriele Vicari e Armando Barbon, che ringraziamo per il loro atto di generosità – dichiara l’assessore Pierpaolo Magnani – Pisa rende omaggio a Galileo Galilei, proseguendo un percorso di valorizzazione del grande scienziato pisano, già avviato con l’istituzione della Giornata Galileiana il 15 febbraio, giorno della sua nascita nel 1564, e del Concorso “Galileo Galilei tra arte e scienza”. La scultura, che è adesso posizionata in Largo Ciro Menotti a pochi passi dalla casa natale del grande scienziato, dopo il Giugno Pisano troverà la sua collocazione definitiva nell’area dei Vecchi Macelli, alla Cittadella Galileiana, un polo museale dedicato alla divulgazione scientifica, dove, oltre al Museo degli Strumenti di Fisica, della Ludoteca Scientifica e del Museo degli Strumenti per il Calcolo, sorgerà anche il museo dedicato proprio a Galileo Galilei.”
Il progetto è nato sotto la direzione artistica di Massimiliano Simoni e del brand ARTITALY. L’opera in bronzo è alta 260 cm per un peso di 350 kg e poggia su un basamento in marmo di Carrara di tonalità grigia, costituito da due blocchi di forma parallelepipeda di altezza 130 per 144 cm di larghezza massima e di peso 6 tonnellate. L’opera, che segue la tradizione dei monumenti celebrativi classici, raffigura il famoso scienziato pisano che con la mano sinistra sorregge un cannocchiale, strumento che costruì e perfezionò nei primi anni del XVII secolo e che si rivelò indispensabile per l’osservazione delle stelle e degli altri corpi celesti, mentre con la destra tiene un globo, a simboleggiare le grandi scoperte raggiunte da Galileo in campo astronomico. Ha lo sguardo rivolto verso il cielo, campo preferito delle sue ricerche, quasi ad esprime la consapevolezza dell’importanza della ricerca scientifica e la speranza che il desiderio di conoscenza non venga mai soffocato da pregiudizi o ideologie.