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Università di Pisa: taglio del nastro per il Polo della Memoria San Rossore 1938

1.278 posti a sedere, 11 aule e 4 laboratori: sono questi i numeri del Polo della Memoria San Rossore 1938, il nuovo edificio dell’Università di Pisa inaugurato martedì 25 febbraio, che ospita le attività didattiche dei dipartimenti di Civiltà e forme del sapere e di Biologia. Frutto di un’importante opera di riqualificazione che ha riguardato un’area degradata nel pieno centro urbano e a poche centinaia di metri in linea d’aria dalla Torre pendente, il nuovo Polo si sviluppa su circa 3.000 metri quadri di superficie. All’inaugurazione, dopo il saluto del rettore Paolo Mancarella, sono seguiti gli interventi dell’assessore comunale Massimo Dringoli, del prorettore per l’Edilizia e il patrimonio, Walter Salvatore, e dei progettisti che hanno ideato e realizzato l’edificio, tra cui l’architetto Alessandro Melis dello studio Heliopolis H21 (in collegamento da Londra) e l’ingegner Fabio Bianchi dell’Ateneo.

L’edificio, situato all’agolo tra via Risorgimento e via Nicola Pisano, è nato su un’area che, a seguito di una riconversione di ex stabilimenti farmaceutici, è stata oggetto di una profonda bonifica ambientale: «Quello che inauguriamo ufficialmente oggi è un Polo didattico che guarda al futuro, sia dal punto di vista della sostenibilità ambientale che dell’accessibilità – ha detto il rettore nel suo saluto – Un luogo luminoso, privo di qualsiasi barriera architettonica, dotato di infrastrutture moderne, sicuro e inclusivo. Sono convinto che darà un nuovo impulso alle nostre attività di ricerca e di didattica. Un’università come la nostra, per rimanere un’eccellenza ha bisogno di strutture di questo genere. Ne approfitto per ringraziare i nostri concittadini per la pazienza con cui hanno sopportato i disagi inevitabili dovuti a lavori che sono durati a lungo. Ma per la sua realizzazione è stato necessario bonificare tutta l’area e questo non potrà che avere un riflesso positivo sulla qualità della vita di questa parte di città».

L’edificio presenta caratteristiche che lo rendono all’avanguardia sul piano della sostenibilità ambientale: è dotato di un sistema geotermico misto con 3 pozzi geotermici e 38 sonde geotermiche che alimentano due distinte pompe di calore (grazie a questo sistema sarà possibile ridurre o eliminare del tutto l’attuale alimentazione a metano per l’edificio esistente su via Trieste, con ulteriori vantaggi ambientali); l’irrigazione e i servizi igienici sono alimentati tramite recupero delle acque piovane; l’intensità dell’illuminazione è regolata in funzione della luce naturale. Sul piano delle caratteristiche strutturali l’edificio è dotato di un sistema integrato per l’accessibilità di non vedenti e ipovedenti, con sensori programmabili per garantire un’accessibilità uditiva.

Il nome “Polo della Memoria San Rossore 1938”, fortemente voluto dal rettore, è stato scelto per richiamare alla memoria collettiva la “Cerimonia del ricordo e delle scuse” celebrata nel 2018 in occasione dell’80° dalla firma delle Leggi Razziali: «Con la scelta di questo nome vogliamo rinnovare in modo solenne un impegno – ha spiegato Mancarella – quello di difendere e promuovere i valori della democrazia, della libertà, dell’eguaglianza, della fratellanza e del diritto alla dignità di ciascun essere umano».