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Si è svolto Lunedì al palazzo dei congressi il primo appuntamento dedicato al “Giorno della memoria”, organizzato da Comune di Pisa insieme alla Prefettura di Pisa, in collaborazione con Questura di Pisa, Provincia di Pisa, Università di Pisa, Scuola Normale Superiore, Scuola Superiore Sant’Anna, Ufficio scolastico regionale, Comunità Ebraica di Pisa, Cise (Centro interdipartimentale di studi ebraici), Anpi sezione di Pisa, Cineclub Arsenale e Coop Culture. Ospite d’onore dell’incontro la signora Tatiana Bucci, superstite della Shoah, che ha parlato a mille studenti delle scuole pisane, dalle secondarie di primo grado alle secondarie, compresa una classe di quinta elementare.
L’incontro è stato aperto dal sindaco di Pisa, Michele Conti. «Si apre oggi il ricco programma di iniziative per celebrare il Giorno della Memoria – ha detto il Sindaco -, una ricorrenza riconosciuta ufficialmente prima dal Parlamento Italiano e solo in seguito anche dalla Organizzazione delle Nazioni Unite come Giornata Internazionale di commemorazione in memoria delle vittime dell’Olocausto. Era il 2000, l’anno del passaggio di secolo e di Millennio; molti di voi ancora non erano nati e altri stavano nascendo; nel mondo sembrava prevalere l’ottimismo e la fiducia ma, come senz’altro sapete, nel 2001 accadde l’11 settembre, l’attentato alle Torri Gemelle a New York, e l’Umanità intera sembrò ripiombare nello spettro della guerra mondiale. Una paura che purtroppo ancora oggi è presente nella vita di tutti noi, con atti di terrorismo subiti in tante città del mondo e con conflitti sempre più vicini anche all’Europa, basti ricordare qui la Siria e la Libia».
«Eppure in quell’anno di passaggio di secolo, il Parlamento italiano scelse di istituire la ricorrenza del 27 gennaio per richiamare tutti a una riflessione sempre più profonda sul nostro passato, in particolare su quello che fu la tragedia della Seconda Guerra Mondiale, che coinvolse anche il nostro Paese, la vergogna delle leggi razziali in Italia e l’Olocausto che venne perseguito a danno degli ebrei. La politica – che pure spesso non è all’altezza del compito – quella volta seppe comprendere che quella vicenda, a distanza di anni, non poteva essere materia relegata solo ai sopravvissuti e agli storici ma andava attualizzata e condivisa nel futuro perché rimanesse viva nella coscienza di ognuno».
«Qui a Pisa, poi, abbiamo un dovere maggiore di stimolare il ricordo e la riflessione. Come già detto in altre occasioni, per uno strano scherzo della storia, la vergogna delle legge razziali è legata alla nostra città perché qui, a San Rossore vennero firmate dal Re Vittorio Emanuele III. E fu proprio in seguito alla applicazione di quelle assurde leggi che tanti italiani vennero espulsi dai luoghi di lavoro pubblici, dagli atenei, dalle scuole; lavoratori, studenti e docenti ebrei che si ritrovarono, a causa della loro religione, a subire una discriminazione che li privava del lavoro e del diritto di studiare».
«Oggi, tutti noi, cari ragazzi, abbiamo una grande opportunità, essere insieme ad una di quelle persone che ce la fecero a sopravvivere – Tatiana Bucci – a cui la Storia ha assegnato il difficile compito di testimoniare quel che è stato e di trasmettere a tutti, in particolare alle nuove generazioni, il ricordo perché rimanga vivo in chi come voi si affaccia alla vita e ha pieno diritto a vivere in un mondo fondato sulla pace, sulla democrazia, sulla libertà di tutte le donne e di tutti gli uomini. Alla signora Tatiana e a sua sorella, signora Andra, il Comune di Pisa assegnò la cittadinanza onoraria nel 2013, mentre il Consiglio Comunale proprio nel dicembre scorso ha deciso – all’unanimità – di assegnare la cittadinanza onoraria anche alla senatrice a vita Liliana Segre per il contributo “da lei fornito per tramandare alle future generazioni la memoria dell’olocausto”, una cerimonia che abbiamo deciso di tenere il prossimo 5 settembre, in occasione proprio dell’anniversario della firma delle leggi razziali a San Rossore ».
«In seguito a quei terribili fatti che la nostra Carta Costituzionale, all’articolo 3 sancì che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Un principio che è uno dei capisaldi del nostro convivere civile e che dobbiamo continuamente alimentare, anche con incontri come quello di oggi che deve essere per ciascuno di noi occasione per rinnovare l’impegno a non dimenticare e a contribuire alla costruzione di un mondo più giusto. Grazie allora a Tatiana Bucci per avere accettato il nostro invito ed essere oggi qui con noi; grazie a voi, ragazze e ragazzi, cui è demandata la grande responsabilità di scrivere il futuro».