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«Come Amministrazione – dice l’assessore alle politiche sociali, Gianna Gambaccini – siamo sempre disponibili ad ascoltare le istanze che arrivano da tutti i quartieri per risolvere i problemi più facili e pianificare i lavori strutturali più importanti e costosi. Dalla scorsa estate, insieme anche agli uffici di Apes, abbiamo fatto una precisa ricognizione in tutta la città per avere una mappatura aggiornata di tutte le emergenze degli alloggi Erp e capire nei prossimi anni quali lavori programmare senza più operare nell’emergenza come accaduto negli anni precedenti».
«In merito al comitato di Sant’Ermete che chiama in causa questo assessorato – continua Gambaccini -, gli uffici sono delegati a incontrare i rappresentanti per ascoltarne le proposte e negli ultimi mesi si sono tenuti vari incontri, compreso quello del 6 dicembre scorso. Condivido alcune proposte fatte come quella della ridefinizione della costruzione dei nuovi alloggi, alla luce delle nuove esigenze maturate rispetto al progetto di anni indietro. Ma su altri aspetti sono fortemente contraria in quanto legalmente insostenibili, non concordo sul progetto di autorecupero degli alloggi sfitti, definiti “Figli di quartiere”, così come non è accoglibile la proposta di non pagare i canoni d’affitto».
«Nel caso della proposta di autorecupero di alloggi sfitti, stiamo parlando di alloggi molti dei quali saranno abbattuti proprio alla luce della riqualificazione del quartiere che abbiamo in programma di fare; pertanto investire risorse nel loro recupero non ha senso. Con la variazione di bilancio del luglio scorso, abbiamo impegnato 1milione 800mila euro per la ristrutturazione di tutti gli alloggi e intendiamo procedere in questa direzione, così come non affidare questo tipo di interventi a privati riuniti in comitato di quartiere peraltro non riconosciuto legalmente. Si tratta di una proposta inaccettabile, come è stato più volte ribadito. Ho la piena consapevolezza del tema posto sulla salubrità degli stessi. In alcuni casi si tratta di edifici risalenti addirittura al 1947 che saranno oggetto di una riqualificazione completa o addirittura di abbattimento. Gli uffici stanno facendo le opportune valutazioni dal punto di vista legale ma anche dell’abitabilità ma non è possibile esonerare dal pagamento dell’affitto, peraltro molto bassi in quei casi, gli assegnatari perché si ravviserebbe il danno erariale. In casi di accertata inabitabilità, provvederemo a liberare quegli alloggi e a trasferire le persone in altri più idonei».