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Si è svolta ieri venerdì 29 novembre nell’aula PN 10 del Polo Porta Nuova, la premiazione di “Archindependence day”, il concorso di idee lanciato in tutta Italia dall’associazione culturale Disordine degli Architetti. L’evento, svoltosi durante tutto il 2018, ha ipotizzato la distruzione di quattro monumenti italiani (la lanterna di Genova, la torre di Pisa, il Duomo di Milano e il Colosseo di Roma) dopo un attacco alieno. Un modo originale per spingere gli architetti, professionisti e studenti, a riprogettare i monumenti più famosi del Paese. Il premio di protagonista assoluta va alla città di Pisa dove si sono registrati il maggior numero di partecipanti. Gli architetti pisani si sono così cimentati con un’ipotetica torre del futuro, struttura per cui è stato tenuto conto della modernità e anche dei… selfie!
Il concorso era stato lanciato a gennaio del 2018 e la Biennale di Pisa è stata scelta come location per la premiazione finale. Nell’aula del professor Luca Lanini verranno premiati i gruppi vincitori, coloro che hanno presentato i progetti per la torre di Pisa del futuro. L’iniziativa è stata ripresa in lungo e in largo dai media nazionali, un’idea che nel corso del 2019 è stata plagiata dai tristi accadimenti della realtà. “L’incendio di Notre Dame, piazza San Marco allagata e l’incendio al castello di Okinawa in Giappone hanno dimostrato come ogni architettura abbia un alieno dal quale difendersi – spiega Chiara Giolito, presidente del Disordine degli Architetti – Il nostro concorso ha stimolato la comunità degli architetti a porsi una questione: quando bisogna “salvare” un monumento è meglio essere riformisti o conservatori?”. Gli ideatori di “Archindependence Day” hanno tenuto una breve conferenza nella quale sono stati affrontati i temi sviluppati dal concorso legati ai più recenti fatti di cronaca. Sono intervenuti anche l’architetto Federico Reyneri ed il professore dell’Università di Pisa Luca Lanini oltre ai progettisti concorrenti.