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“Il bacino remiero di Roffia gode di condizioni climatiche ed ambientali ottimali e nel corso degli anni si è qualificato come centro delle più importanti gare nazionali di canoa kajak. Oggi, con un’esperienza pluridecennale, può legittimamente aspirare a offrire il suo campo di gara per le competizioni olimpiche qualora, come vivamente auspichiamo, Firenze e Bologna divengano sede dei Giochi Olimpici nel 2032”. Con queste parole il sindaco di San Miniato Simone Giglioli ha presentato ufficialmente a Salvatore Sanzo, presidente del CONI regionale, la candidatura del bacino remiero di Roffia.
“Nel bacino vengono regolarmente disputate gare di canoa velocità, settore sportivo che comprende più discipline canoistiche individuali e di squadra, oltre alle gare di Canoa Polo Serie A – spiega il sindaco -. La zona è ben collegata alle principali rotte viarie regionali, a soli cinque minuti dalla strada di grande comunicazione SGC Fi-Pi-Li, ed è raggiungibile da Firenze e da Pisa in circa 40 minuti. L’ambiente, totalmente immerso nel panorama rigoglioso del Valdarno Inferiore e sono sicuro che la possibilità di ospitare gara di così alto livello, possa contribuire ad ampliare l’offerta turistico-ricreativa connessa alle attività sportive”. Il sindaco ha poi invitato il presidente Sanzo a visitare il bacino e la città, in modo da poter visionare di persona la struttura e il potenziale di questo territorio. “La proposta di fare le Olimpiadi sull’asse Firenze Bologna è un’opportunità enorme per tutto il territorio regionale, e una grande occasione anche per mettere in luce il nostro bacino remiero, l’unica cassa di espansione dell’Arno fino ad ora conclusa e collaudata, un’eccellenza che può inserisi a pieno titolo nel programma dei Giochi – spiega ancora il sindaco -. Per far sì che questo progetto diventi realtà occorre pensare a un modello a rete, che coinvolga appunto più città, mantenendo centrale l’asse Firenze-Bologna, estesa a Toscana ed Emilia Romagna. In questa prospettiva si possono valorizzare più luoghi, ridurre i rischi di spendere soldi e avere opere faraoniche che poi rimangono inutilizzate, con conseguenti situazioni debitorie che gravano sugli Enti – conclude -. San Miniato in questo progetto c’è, vogliamo dare il nostro contributo e lo facciamo mettendoci a disposizione con una struttura importante e qualificata com’è il bacino di Roffia, sperando che queste idee si possano trasformare in realtà”.