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«Leggo con stupore che la coalizione “Diritti in comune” insiste con le critiche già rivolte in Commissione consiliare nei confronti dell’approvazione del Piano di Recupero presentato per l’ex Cinema Ariston. Secondo “Diritti in Comune” si tratterebbe, infatti, di un’operazione che ignora le “reali necessità della città” con “l’unico obiettivo di garantire la rendita dei proprietari”. Ma è mai possibile che, se in oltre dieci anni nessuno si è fatto vivo per riaprire il cinema né per realizzarci 140 parcheggi privati, stando alle previsioni della variante al regolamento Urbanistico del 2013, siano così diffusi l’ignoranza per le “reali necessità della città” e il desiderio di garantire esclusivamente la rendita dei proprietari?»
«Forse – continua Massimo Dringoli – rientra tra le “reali necessità della città” quella di seguitare ad avere un volume abbandonato in pieno centro storico, destinato a divenire emulo della mostruosa “Mattonaia” a tutti tristemente nota e voluta dalle amministrazioni di sinistra? E come si fa a non riconoscere che essere riusciti a ottenere dai proprietari che, oltre ai parcheggi pertinenziali per i 20 appartamenti previsti vengano realizzati anche 42 parcheggi destinati a residenti della ZTL, con conseguente eliminazione di 42 auto dalle strade pubbliche, costituisca invece prova della massima considerazione per le “reali necessità della città”?»
«A ben riflettere, tuttavia, non c’è da stupirsi per questo comportamento delle opposizioni. Che non riguarda solo “Diritti in comune”, visto che in Commissione Consiliare i rappresentanti del Pd hanno fatto il possibile per annullare la Commissione stessa, ricorrendo a pretesti formali rivelatisi infondati, ben sapendo che la mancata riunione avrebbe fatto decadere la possibilità di approvazione del Piano di Recupero. Opposizioni che, fino ad oggi, hanno continuamente dimostrato di sapere svolgere solo una funzione distruttiva di qualsiasi iniziativa, senza la minima considerazione proprio per le proclamate “reali necessità della città”».