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In tanti hanno voluto festeggiare il primo anno di vita del MuMe-Museo della Memoria di San Miniato, partecipando numerosi alla cerimonia organizzata martedì 30 luglio dal Comune di San Miniato in collaborazione con i Musei Civici e la cooperativa La pietra d’angolo. A fare da padroni di casa sono stati l’assessore alla cultura Loredano Arzilli e la vicesindaco Elisa Montanelli che hanno accolto i numerosi intervenuti, insieme al presidente del consiglio comunale Vittorio Gasparri. A presentare il resoconto di questi primi 365 giorni di attività sono stati il direttore dei Musei Civici Lorenzo Fatticcioni e Barbara Pasqualetti, curatrice del Museo e responsabile dei Musei per la cooperativa. Dai numeri è emerso un significativo gradimento da parte dei visitatori (oltre 2mila in un solo anno), che in particolare hanno apprezzato l’aspetto della multimedialità, mentre è emersa la necessità di far conoscere ancora di più il MuMe fuori da San Miniato, attraverso operazioni di comunicazione mirate. Numeri importanti hanno riguardato l’attività didattica che, anche per i mesi prossimi, riprenderà, avvalendosi della partecipazione di importanti associazioni del territorio, oltre alle attività cosiddette collaterali (conferenze, proiezioni, concerti e spettacoli teatrali) che riscuotono sempre un buon successo di pubblico.
Ospiti d’eccezione lo storico Paolo Pezzino che ha proposto al MuMe di aderire ai “Paesaggi della memoria”, la rete di musei e luoghi di memoria in Italia che promuove confronto e attività di approfondimento e formazione, una mappa della memoria italiana ed europea capace di tutelare e promuovere nell’opinione pubblica la conoscenza storica e la coscienza civile di cui questi luoghi sono portatori. Presente anche il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani che ha voluto partecipare per ricordare il personale legame che ha con il Museo: all’interno di una delle teche sono infatti esposti i quaderni neri di suo padre Enzo, nei quali era solito annotare i particolari del passaggio del fronte, testimonianze importanti di quegli anni terribili che oggi sono elementi importanti del percorso museale.
La vera sorpresa della serata è stata la partecipazione di Giampiero Fossi sindaco di Signa, che con San Miniato ha in comune una curiosa coincidenza: ha infatti conosciuto uno dei soldati tedeschi che fecero saltare in aria la Rocca il 23 luglio 1944. Sua l’intervista che ha rilasciato a Daniele Benvenuti e Beppe Chelli, curatori di gran parte dell’archivio di video-testimonianze del Museo, proiettata ieri sera e seguita dall’intervista realizzata un anno fa all’architetto Renato Baldi (classe 1918) che, tra il 1955 e il 1958, fu incaricato di ricostruire la Rocca. Per tutta la serata è stato inoltre possibile visitare gratuitamente il Museo.
“Celebrare il primo anno di vita del Museo della memoria era importante perché la nostra amministrazione desidera proseguire con la promozione di questo spazio anche fuori dalla nostra città, un luogo deputato alla conservazione dell’insieme di valori e delle testimonianze della storia più recente della comunità di San Miniato che merita di essere conosciuto – spiegano gli assessori Arzilli e Montanelli -. Il risultato raggiunto in questo anno è buono ma molto c’è ancora da fare per promuovere la salvaguardia della memoria storica e favorire una attiva e consapevole cultura della pace e della convivenza civile, valori che, in questo momento storico, è più importante che mai preservare”.