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Con il completamento del secondo lotto dei lavori di adeguamento del reparto di rianimazione, l’ospedale Lotti ha chiuso il cerchio relativamente alle terapie intensive. La struttura è stata adeguata agli standard secondo i più moderni criteri di funzionalità e sicurezza. L’importo dei lavori, diretti da Massimo Bascherini, è stato di circa 150.000,00 euro
I nuovi locali sono stati inaugurati oggi alla presenza del Sindaco di Pontedera, Matteo Franconi, al direttore dell’ospedale Luca Nardi, al direttore dell’anestesia e rianimazione Paolo Carnesecchi, al dirigente infermieristico, Andrea Lenzini, alla responsabile della cardiologia Alessandra Lucarini e alla caposala, Stefania Biagini. Tutti hanno messo in evidenza l’importanza del progetto in un ospedale a misura di paziente che copre un ampio territorio.
La rianimazione e la terapia subintensiva multidisciplinare ricoverano, in un anno, circa 1000 pazienti,
Le intensive del Lotti insieme al dipartimento di emergenza e urgenza, furono completate e rese operative circa 32 anni fa, è evidente che era necessario un serio intervento di adeguamento anche rispetto alle nuove norme in materia di impiantistica ospedaliera. Un altro aspetto significativo riguardava appunto il collegamento dei due reparti preesistenti (UTIC e rianimazione) in un unico reparto di intensiva a vantaggio dell’efficienza e della razionalizzazione dell’uso delle risorse.
I lavori sono stati necessariamente eseguiti in due fasi distinte mantenendo una porzione del reparto sempre in funzione: aspetto questo essenziale per il prosieguo dell’attività sanitaria nell’intero ospedale alla quale non può mancare l’apporto delle intensive. L’area interessata dai lavori è stata di circa 300 m2 , i posti letto con la nuova impiantistica sono 10, mentre i lavori sono durati 4 mesi.
Un’altra peculiarità del reparto è data dalla possibilità per i familiari di rimanere accanto al paziente durante tutto l’arco della giornata. Infatti, a Pontedera si parla di una “rianimazione aperta”, che aderisce, tra l’altro, al GIVITI (Gruppo italiano per la Valutazione degli Interventi in Terapia Intensiva), composto dalle terapie intensive di tutta Italia, che promuove e realizza progetti di ricerca con l’obiettivo di valutare e migliorare la qualità dell’assistenza in terapia intensiva, quella di Pontedera partecipa anche al progetto Margherita per il miglioramento continuo della cura dei pazienti.