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245° anniversario della fondazione della Guardia di Finanza: le cifre di un anno e mezzo di attività del Comando di Pisa

Sono 9.794 gli interventi ispettivi conclusi dai Reparti della Guardia di Finanza di Pisa tra il gennaio del 2018 e il maggio del 2019; 535 sono, invece, le indagini delegate al Corpo, nello stesso periodo, dalla magistratura ordinaria e contabile.

Cifre, queste, che danno il senso dell’intensificazione delle attività contro i più gravi fenomeni di illegalità economico-finanziaria.

Interventi mirati, indirizzati nei confronti di target accuratamente selezionati grazie ad attività di intelligence, al controllo economico del territorio e ad analisi di rischio, ulteriormente migliorata in ragione della potenziata interazione tra le banche dati a disposizione e all’introduzione della fatturazione elettronica obbligatoria.

Evasione fiscale internazionale (punto 1 della scheda in allegato), frodi carosello e indebite compensazioni si confermano al centro dell’attenzione operativa della Guardia di Finanza.

Sono stati riscontrati 64 reati fiscali (principalmente, emissione e utilizzo di fatture false, dichiarazioni fraudolente e occultamento delle scritture contabili) a carico di altrettanti soggetti, formulando proposte di sequestro alla magistratura per oltre 25 milioni di euro.

Nel contrasto all’economia sommersa sono stati individuati 98 soggetti sconosciuti al Fisco (evasori totali), che hanno evaso complessivamente circa 7 milioni di IVA. Inoltre, sono stati verbalizzati 20 datori di lavoro per aver impiegato 63 lavoratori in “nero” o irregolari (punto 2 della scheda in allegato).

Nel settore dei giochi e delle scommesse illegali, i controlli eseguiti sono stati 35 con 4 violazioni rilevate.

Fortemente intensificate, infine, anche le indagini contro il commercio internazionale della fauna e della flora in via di estinzione, tutelate dalla Convenzione di Washington (c.d. C.I.T.E.S.): il Corpo ha partecipato, quale Autorità nazionale competente, alle principali operazioni congiunte svolte nel settore, eseguendo, negli spazi doganali, 3.210 controlli.

Ai 235 interventi svolti a tutela dei principali flussi di spesa pubblica, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, si aggiungono 64 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e 16 deleghe svolte con la Corte dei Conti. Le frodi scoperte dai Reparti in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari a oltre 647 mila euro, mentre si attestano intorno ai 46 mila euro quelle nel comparto della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria.

Sul versante dei danni erariali sono state segnalate condotte illecite alla Magistratura contabile per circa 4 milioni di euro, a carico di 29 soggetti.

I controlli svolti in materia di prestazioni sociali agevolate e di indebita esenzione dal pagamento dei ticket sanitari hanno fatto emergere tassi di irregolarità pari, rispettivamente, al 50,0% e al 33,3%. Nel caso dei ticket sanitari è stata sviluppata una specifica analisi di rischio in grado di evidenziare i nominativi di beneficiari già caratterizzati da elevati indici di anomalia.

Passando al settore degli appalti, il valore delle procedure contrattuali risultate irregolari è stato pari a circa 700 mila euro; contestualmente, l’ammontare complessivo delle gare sottoposte a controllo si è attestato a circa 4 milioni di euro. In questa prospettiva, l’azione del Corpo in Provincia di Pisa è in pieno svolgimento per disvelare condotte illecite, sprechi di fondi e risorse pubbliche, fenomeni corruttivi e di disonestà nei riguardi della Pubblica Amministrazione, attraverso interventi mirati e indagini di polizia giudiziaria.

Con riferimento ai risultati conseguiti in applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 39 soggetti; ammonta, invece, a oltre 6 milioni e 800 mila euro il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro, mentre i provvedimenti di sequestro hanno raggiunto la quota di 3 milioni e 800 mila euro circa.