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Arriva il Navigatore elettorale, l’applicazione per orientarsi nel voto alle Europee 2019

Dopo il debutto alle elezioni politiche del 4 marzo 2018, torna il “Navigatore elettorale”, l’applicazione online molto intuitiva e facile da usare che aiuta gli elettori a orientarsi tra le varie proposte elettorali – questa volta – delle Europee 2019. Collegandosi al sito https://europa.navigatoreelettorale.it/ e rispondendo a 30 domande, l’utente viene posizionato su una mappa, dove può vedere a quale area politica è più vicino (in generale e su ogni singolo tema) e capire come la pensano i vari schieramenti sulle varie tematiche.

Il Navigatore elettorale è stato sviluppato da un un team di studiosi del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa nell’ambito di un progetto di ricerca internazionale diretto dall’Università di Amsterdam in collaborazione con KiesKompas.nl, un centro di ricerca olandese impegnato nello sviluppo operativo di Voting Advice Application (VAA). L’Osservatorio sui Partiti Politici e la Rappresentanza (OPPR), presieduto dal professor Luciano Bardi e diretto dal professor Enrico Calossi, e operante presso l’Osservatorio su Politica e Istituzioni (OPI), diretto dal professor Eugenio Pizzimenti, costituisce l’unità italiana del progetto. Per sviluppare l’applicazione 2019, l’OPPR si è avvalso della collaborazione di Stella Gianfreda e di un team di studenti di Scienze politiche che svolgono attività di ricerca alternativa al tirocinio presso l’OPI.

«Il “Navigatore elettorale Europee 2019” è una applicazione online e gratuita che fornisce un’indicazione di voto in vista delle elezioni politiche, basata sulle preferenze espresse da ciascun utente – spiegano i ricercatori – Sono già disponibili, online, altre VAA dedicate alle prossime elezioni politiche. Tuttavia, il “Navigatore Elettorale Europee 2019”, oltre a essere il frutto di una collaborazione scientifica consolidata e inserito in un progetto di ricerca comparato, è lo strumento che offre la mappatura più completa dei temi della campagna elettorale (30 statements ) e dei partiti in competizione (14 liste analizzate)».

«Le oltre 40 tematiche raccolte inizialmente sono state sottoposte ad analisi fattoriale attraverso il ricorso a panel group, per poter così essere raggruppate in sotto-aree tematiche (ad es. “Unione Europea” o “Immigrazione”) – spiegano Calossi e Pizzimenti – Successivamente, l’OPPR ha raccolto le posizioni ufficiali dei partiti, sulla base di una gerarchia di fonti primarie e secondarie (dal programma elettorale alle dichiarazioni mezzo stampa, fino alle pubblicazioni sul sito ufficiale dei partiti ai social media). La codifica si è concentrata su 30 tematiche, una volta esclusi i temi meno rilevanti o rispetto ai quali le posizioni dei partiti non variavano significativamente. Nella fase di codifica le posizioni dei partiti sono state graduate su una scala 1-5 (del tutto d’accordo, d’accordo, né in disaccordo né d’accordo, in disaccordo, del tutto in disaccordo). In base a questo metodo le posizioni dei partiti sono state posizionate in un quadrante costruito lungo due dimensioni: la dimensione libero mercato-interventismo pubblico in economica e la dimensione conservatorismo-progressismo su Unione Europea e diritti civili». L’OPPR non si è limitato a mappare i partiti più grandi. Pertanto sono state raccolte e codificate informazioni per 14 partiti, pari a 448 affermazioni codificate.