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Martinelli (La Città delle Persone): Uscita di Pisa dalla Società della Salute. Non avremo dati che dimostrino la convenienza ad uscire! Da Conti approccio trumpiano

Si è detto molto in questi mesi sull’uscita del Comune di Pisa dalla Società della Salute. Proliferano le domande sul futuro dei servizi e del personale, ma continuano a mancare le risposte da parte di Conti, Bonanno e Porcaro, trincerati dietro a ‘gli uffici stanno lavorando’.
È emerso, anche dalle ultime audizioni in commissione dei sei sindacati volute dalle opposizioni, che nessuno di questi è stato coinvolto né nell’analisi o nella ricerca di nuovi modelli gestionali differenti dal Consorzio né sul futuro dei servizi o del personale.

La Giunta sta trattando una procedura che coinvolge migliaia di cittadini pisani, in particolare i più fragili, che ha ricadute pesanti anche sugli abitanti degli altri comuni della zona pisana, sul personale coinvolto e sul terzo settore, nelle segrete stanze e in mancanza, da parte degli uffici, per loro stessa ammissione, di competenze e personale capace di caricarsi di un processo così complicato come è quello dell’uscita da SdS. Un percorso che prevede analisi e ricognizioni, una nuova convenzione con ASL per la gestione dei servizi socio-sanitari e l’accollo di gestioni, costi e monitoraggio di tutti i servizi socio-assistenziali.

La scelta è tutta politica e non ha nulla a che vedere con la ragioneria.
Lo dimostra il fatto che non ci sono dati e studi che dimostrino la convenienza, numeri alla mano, di questa uscita. O meglio, uno studio, quello della Fondazione Zancan ci sarebbe, seppur datato nell’analisi finanziaria, e dimostra proprio il contrario.

Appare ormai evidente che la giunta Conti, preparando l’uscita nel segreto, renderà pubblico il piano solamente all’ultimo e per mero adempimento formale, a colpi di maggioranza nei passaggi in Commissione e Consiglio, nel disprezzo totale del processo partecipativo di cui una materia così importante avrebbe bisogno, visto l’interesse di così tanti attori.

L’aspetto più grave è il rischio concreto che tutto ciò si consumerà senza alcun dato che dimostri la convenienza in termini di prestazioni di servizi ed economici di uscita da SdS del Comune di Pisa.
Il riscontro si ha dalla lettura della delibera di Giunta n. 82 del 03/04/2025 che abbiamo reperito e con cui la Giunta, a partire dalla volontà politica di uscita da SdS (non presente nel programma elettorale né di mandato e inserita solo nell’autunno scorso nel Documento di Programmazione), stanzia 40mila €, dando mandato agli uffici di individuare un soggetto per “l’affidamento di un servizio che supporti la struttura comunale nell’organizzazione delle attività da svolgere, sia in conseguenza del recesso dal Consorzio che per la gestione dei servizi delegati prevedendo, in particolare:
a) un’analisi del sistema pisano di servizi e interventi, approfondimento dei modelli di welfare comunale esistenti e del quadro normativo e giurisprudenziale attuale
b) un accompagnamento all’implementazione del nuovo sistema comunale dei servizi sociali e sociosanitari integrati con la possibilità di attivare, a richiesta, anche un monitoraggio del nuovo assetto comunale;”

In sostanza non si chiede se, nel fare l’analisi dei modelli differenti, ci sia una convenienza a uscire da SdS, già negata dallo studio Zancan, ma si incarica un nuovo soggetto ad analizzare i sistemi monocomunali esistenti altrove di gestione dei servizi e di accompagnare gli uffici del Comune di Pisa all’uscita da SdS.

È la volontà politica al di sopra di tutto, contro tutto e tutti, senza alcun tipo di supporto numerico, né di verifica e simulazioni su eventuali conseguenze nefaste.
Insomma, il modo trumpiano di agire che impera e che destabilizza e paralizza rovinosamente un’esistente che nessuno nega vada riformato.
Un agire irresponsabile che fa breccia anche alle nostre latitudini.