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Calci, da domani fino al 21 aprile una mostra racconta l’incendio del monte pisano e la sua rinascita

Dal 10 al 21 aprile nella Sala Consiliare del Comune di Calci trenta dipinti raccontano l’incendio devastante che nel 2018 ha colpito dal cuore il Monte Pisano, e il ritorno del verde negli anni successivi.

La mostra è a firma di Alessandra Parravicini, pittrice che da molti anni lavora sul territorio di Pisa e dintorni, per fissarne con colori e pennelli la bellezza e la fragilità. 

Lo spettacolo nell’autunno 2018 era impressionante – racconta Alessandra Parravicini – e pochi giorni dopo l’incendio ero con cavalletto e pennello davanti a un monte interamente nero. Ho continuato a salire a Calci e nelle zone limitrofe a dipingere dal vero, e già nella primavera e estate 2019, un timido sottobosco si è fatto strada tra la cenere. Negli anni successivi, sono rinate piante e fiori. Le opere in mostra confrontano la situazione subito dopo l’incendio con il paesaggio com’è ora, in una serie di quadri dipinti tra l’autunno 2024 e la primavera 2025”.

La mostra vuol essere un omaggio alla resilienza di una comunità che è stata duramente provata, ma che ha saputo mettere in campo azioni di recupero e di tutela che dimostrano la profondità del legame delle persone che vivono qui con il loro Monte.

Ringrazio Alessandra per la sensibilità e la vicinanza che, attraverso il linguaggio universale della pittura, ha sempre dimostrato nei confronti del nostro territorio – commenta Valentina Ricotta, Vicesindaca di Calci – La sua capacità di rappresentare con i colori il lento recupero della vegetazione verde sui monti inceneriti ci emoziona e ci rende ancora più consapevoli di quanto il paesaggio che viviamo sia dotato di grande bellezza. A noi la responsabilità di rispettarla e tutelarla”

orari della mostra (10 – 21 aprile)
dal lunedì al giovedì 9-17

venerdì, sabato e domenica 16 – 19

Pasqua 10 -13 e 16 -19

Pasquetta 10 – 13

Alessandra Parravicini
Milanese di nascita e pisana di adozione, è stata allieva di Enrico Fornaini a Pisa per molti anni. Il suo percorso pittorico affonda dunque le sue radici nel movimento dei pittori moderni della realtà, fondato da Annigoni, De Chirico, Scilitan e i fratelli Bueno nel 1947, e proseguito poi da diversi pittori toscani, tra cui Fornaini, che di Annigoni fu allievo.
Il figurativo della scuola Annigoniana esprime il concetto attraverso un’esperienza realistica e sensoriale, tramite un lavoro costante sulla qualità di figura e colori.
Una pittura che richiede un lavoro “manuale”, quasi artigianale, per avvicinarsi, attraverso stadi successivi, all’intenzione espressiva del quadro stesso e per donare allo spettatore nuovi occhi con cui guardare la realtà. 

Ha affinato ulteriormente la propensione alla pittura del vero grazie all’incontro con Giacomo Roberto, tra i primi in Italia a insegnare la tecnica “alla prima” praticata da Richard Schmidt. Ha esposto in diverse città italiane ed europee.