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Volterra, nuovo crollo sulla SS68. CNA al fianco di imprenditori e artigiani

Nuovo crollo nella mattinata di venerdì 28 febbraio sulla Strada Statale 68 a Volterra. A renderlo noto il sindaco Giacomo Santi che è andato subito sul posto – e ha immediatamente scritto al Ministro Matteo Salvini – per verificare il cedimento sul tratto di corsia già interdetta dall’ottobre 2024. Si è trattato dell’ennesimo cedimento – all’altezza del km 43+300 della SS68 – ancor più grave rispetto a quello dello scorso dicembre a tal punto da portare alla chiusura totale del tratto interessato. Grande preoccupazione e sgomento anche da parte del tessuto imprenditoriale e artigianale del Colle Etrusco. Infatti, tra le tante complicazioni causate dalla frana, vi è stato anche lo strappo del cavo della fibra ottica con un evidente danno e “paralisi” di tutto il sistema produttivo nonché disagi per residenti e operatori economici.

L’intera vicenda viene passo passo seguita e monitorata da CNA Pisa che rappresenta la maggior parte degli artigiani e imprenditori della Val di Cecina e che, proprio sul Colle Etrusco, ha una sede operativa.

“Ho immediatamente chiamato il sindaco Giacomo Santi e, in queste ore, sono in costante contatto telefonico con gli imprenditori di Volterra – commenta Sabrina Perondi coordinatrice sindacale CNA e responsabile di zona -. Doveroso valutare ogni soluzione e confido che le autorità competenti stiano già lavorando per porre rimedio a questo grave disagio con un progetto mirato e risolutivo ma la valutazione deve tradursi rapidamente in soluzioni concrete. Le nostre aziende, gli imprenditori e gli artigiani non possono subire passivamente un’attesa che si prolunga da mesi e che, adesso, vede la chiusura totale di un’arteria vitale per il territorio. Come CNA faremo, nelle opportune sedi, le nostre richieste affinché i nostri imprenditori non restino ostaggio di lunga e farraginosa burocrazia ma, soprattutto, di tempi incerti. Monitoreremo lo stato dei lavori e, attraverso l’amministrazione comunale, cercheremo di capire con l’aiuto dei tecnici lo stato del fronte franoso e, soprattutto, la messa in sicurezza dell’area. I nostri imprenditori non possono pagare e subire ritardi, attese e inaccettabili rimpalli di responsabilità”.