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Potere al Popolo Pisa: introdurre il salario minimo a 10€/h negli appalti comunali

Continuiamo la mobilitazione per 10€/h agganciati all’inflazione, per la reinternalizzazione dei lavoratori in appalto, per la sicurezza sul lavoro!
Durante la seduta del 25 Febbraio della Quarta Commissione Consiliare Permanente del Comune di Pisa, è stata discussa (su proposta del PD, che si è trovato costretto a dover citare l’esistenza della nostra proposta consegnata oltre un anno e mezzo fa al Consiglio Comunale) una mozione per l’introduzione salario minimo per i lavoratori in esternalizzazione del Comune di Pisa.

La proposta del PD ha trovato un’apertura da parte dell’assessora Porcaro, che si è detta disponibile a valutare un atto di indirizzo che introduca una soglia minima di 9€/h, pur evidenziando come il Codice degli Appalti vincoli già le aziende al rispetto dei contratti collettivi nazionali di categoria. Sappiamo bene però che molti di questi contratti prevedono paghe da fame, largamente insufficienti a garantire una vita dignitosa.

Un’apertura della maggioranza fondata proprio sugli esempi portati dal Partito Democratico, con le delibere o degli atti d’indirizzo sul salario minimo a 9€/h approvate dalle amministrazioni di centrosinistra, o dallo stesso Consiglio Regionale della Toscana.

Peccato che a quegli atti di indirizzo non sia mai stato dato minimamente seguito, né con delle modifiche concrete dei bandi di gara per i servizi in appalto, né con vincoli stringenti per le aziende appaltanti sulle applicazioni del salario minimo di 9€/h, come avvenuto per il servizio di portierato della stessa Regione Toscana!

Ecco che così gli amministratori locali da una parte possono ripulirsi la coscienza e la reputazione con due parole sui diritti di chi lavora, e dall’altra consentire il solito sistema di sfruttamento negli appalti.

Siamo di nuovo di fronte a una misera propaganda da parte di entrambi gli schieramenti fatta sulla fame dei lavoratori e delle lavoratrici; sappiamo infatti bene come centrodestra e centrosinistra siano le due facce della medaglia che ci ha portato nel pieno di un’economia di guerra caratterizzata da un’inflazione galoppante, che solo negli ultimi tre anni ha eroso il potere d’acquisto di migliaia di famiglie pisane per oltre il 16%, mentre i salari continuano a restare bloccati e insufficienti.

A questa situazione si aggiunge un progressivo impoverimento dei lavoratori, con salari diminuiti del 2,9% dal 1990 a oggi anche a causa della contrattazione collettiva al ribasso portata avanti da CGIL-CISL-UIL, che hanno firmato contratti come il Multiservizi, i quali legalizzano paghe minime lorde di 6,80€/h diffusamente applicati negli appalti pubblici, che a cascata condizionano la dinamica salariale al ribasso anche per il resto del settore privato.

Sappiamo bene che soltanto con la mobilitazione popolare è possibile imporre un’alternativa a questa condizione di sfruttamento strutturale, ed è per questo che da tempo stiamo portando avanti una campagna che rilanceremo con forza anche a livello locale per:

  • la reinternalizzazione dei lavoratori e le lavoratrici degli appalti del Comune di Pisa e delle sue società partecipate, prevedendo in mora l’introduzione di un salario minimo di almeno 10€/h, indicizzato all’inflazione in linea con la Legge di Iniziativa Popolare proposta e depositata in Cassazione da Potere al Popolo!
  • la stipula di un protocollo d’intesa con l’ispettorato sul lavoro che vada a rinforzare la sicurezza sul lavoro!
  • l’approvazione di un atto che faccia sostenere l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro da parte del Comune di Pisa!

Basta sfruttamento, basta salari da fame!

Potere al Popolo! Pisa