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Con incredulità e amarezza apprendiamo della pubblicazione, in data odierna (ieri, 23 dicembre, ndr), di un bando per la gestione degli impianti sportivi comunali – Stadio comunale Redini, campo sportivo Fiorentini, Arena di San Prospero e palestra comunale di via Galilei – con scadenza fissata al 31 dicembre 2024. Un bando di questa complessità, reso pubblico in pieno periodo festivo e con una finestra temporale di soli quattro giorni lavorativi per la presentazione delle domande, solleva legittimi dubbi sulla trasparenza del procedimento. Tale scelta sembra progettata per scoraggiare la partecipazione di nuovi soggetti interessati, favorendo i gestori attuali che da anni operano con modalità spesso al di fuori del rispetto delle normative vigenti – commenta Dario Rollo, capogruppo di Valori e Impegno Civico.
Le criticità del bando
Il contenuto dell’avviso pubblico presenta elementi discutibili: Utilizzo limitato al 70% per l’affidatario: Solo il 70% delle ore settimanali utili sarà riservato al soggetto affidatario, mentre il restante 30% dovrà essere destinato a soggetti terzi richiedenti. Tale clausola, apparentemente inclusiva, sembra costruita per perpetuare una gestione poco trasparente. Incremento delle tariffe: Gli aumenti recentemente denunciati dal nostro gruppo graveranno sulle associazioni sportive che utilizzeranno gli impianti senza gestirli direttamente, con svantaggi soprattutto per quelle con sede fuori dal territorio comunale.
Le nostre richieste
Di fronte a questa situazione, riteniamo necessario e urgente: 1. Prorogare immediatamente i termini del bando, al fine di consentire una partecipazione ampia e competitiva. 2. Rivedere le tariffe comunali, garantendo condizioni eque per tutte le società sportive. 3. Assicurare trasparenza e pubblicità nelle procedure future, affinché la gestione degli impianti sportivi sia equa e conforme alle normative vigenti.
Un appello alla comunità sportiva
Invitiamo tutte le realtà sportive e i cittadini a unirsi nella richiesta di un’amministrazione più trasparente e rispettosa delle esigenze del territorio. Lo sport è un patrimonio comune, che non può essere strumentalizzato a favore di pochi privilegiati.