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Un consiglio comunale aperto alla presenza dei ragazzi delle classi quinte dell’IT Cattaneo e delle classi terze della scuola media di San Miniato, con la proiezione di un’intensa intervista a Lucia Cossetto, sorella di Norma, la studentessa istriana stuprata in branco e infoibata dai partigiani di Tito nella prima ondata di violenze anti italiane, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. Così il Comune di San Miniato ha voluto celebrare lunedì 11 febbraio, nella sala gremita della Fondazione Conservatorio Santa Chiara, il Giorno del Ricordo, istituito nel 2004 il 10 febbraio, per commemorare le vittime dei massacri delle Foibe e dell’esodo Giuliano-Dalmata.
A presiedere la seduta è stato il presidente del consiglio comunale Vittorio Gasparri, alla presenza del sindaco Vittorio Gabbanini, del dirigente dell’IT Cattaneo e dell’Istituto Comprensivo “Sacchetti” il professor Alessandro Frosini e di Marzia Bellini ex presidente del consiglio comunale che nel 2013 realizzò l’intervista. Dopo gli interventi introduttivi da parte delle autorità, è stata proiettata la video-intervista che ha ripercorso i tragici avvenimenti di Norma Cossetto, la cui “colpa” fu quella di essere figlia del dirigente locale del Partito Nazionale Fascista, e ora divenuta la figura-simbolo delle Foibe. Alla conclusione dei lavori tutte le autorità presenti hanno avanzato un appello affinché la verità storica non venga più tradita e si lasci spazio al ricordo perché simili atrocità non si ripetano. “Se oggi siamo qui a rendere omaggio a tutte queste vittime – ha spiegato il sindaco Gabbanini -, lo dobbiamo a intellettuali, studiosi e associazioni che non hanno mai perso la speranza di veder riconosciuta la sofferenza di queste donne e questi uomini, entrando a pieno titolo nell’identità nazionale e volendo portare al di sopra di tutte le ideologie la verità storica”.