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“Mi è piaciuta questa esperienza della Palestra di Gabriele – dice Aurora di scienze infermieristiche -. Ho notato come siete abituati tutti a prendervi cura delle persone a 360°”. Marco, di Scienze Motorie, si è emozionato vedendo il rapporto speciale tra un operatore e un assistito al momento dell’immersione di quest’ultimo nella vasca con idromassaggio. Le fa eco Elisa, della magistrale in scienze infermieristiche: “Belle emozioni. Vedere prima la persona che la patologia è qualcosa che bisogna imparare”. Mariangela che studia Scienze Infermieristiche al second’anno a Massa: “Ho visto molta collaborazione tra le diverse professioni, e questo mi piace:” Michel non ha dubbi: “mi piacerebbe fare il tirocinio in questa struttura, perché mi sembra un posto speciale
Questi sono alcuni dei commenti di studenti e studentesse delle professioni sanitarie dell’Università di Pisa nel corso dell’Open Day della Palestra di Gabriele che si è svolto sabato 14 settembre, a Collesalvetti, presso il Santa Caterina, una delle otto strutture della Fondazione Maffi.
Quaranta studenti della Scuola di medicina dell’università di Pisa che frequentano i corsi delle professioni sanitarie, in particolare Scienze infermieristiche (Presidente Prof. Angelo Baggiani), Fisioterapia (Presidente Prof. Carmelo Chisari), Logopedia (Presidente Prof.ssa Francesca Forli), Scienze riabilitative delle professioni sanitarie (Presidente Prof. Paolo Parchi); Scienze e tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattive (Presidente Prof. Gabriele Siciliano), hanno partecipato in piccoli gruppi ad attività teorico-pratiche della Palestra di Gabriele.
Un per-corso esperienziale che la Fondazione Maffi offre, ormai da tempo, a un pubblico molto vasto, anche di non addetti ai lavori. In questa occasione i partecipanti erano studenti che si avviano a diventare professionisti della cura. Ad accoglierli e ad introdurre la mattinata c’era Franco Luigi Falorni, Presidente della Maffi, che ha ricordato come la “Palestra di Gabriele” sia nata per aiutare a vedere bellezza anche lì dove si potrebbe percepire tutt’altro.
L’arcivescovo di Pisa, Giovanni Paolo Benotto, ha parlato di gratuità e della necessità che la cura, pur utilizzando macchine sempre più sofisticate, abbia bisogno prima di tutto del rapporto umano. Ha poi ricordato la sua esperienza di partecipante alla “Palestra” e di come abbia scoperto un modo di vedere il mondo sorprendente e interessante grazie all’incontro con un’anziana signora malata di Alzheimer che vive nella casa Maffi di Rosignano. Il prof. Marco Macchia, delegato del Rettore per i rapporti con il territorio, ha sottolineato quanto questa iniziativa sia particolarmente sentita dal Rettore Prof Riccardo Zucchi e di come entrambe le due istituzioni possano trarre vantaggio da questa collaborazione, offrendo una formazione che è cruciale per comprendere il significato della disabilità e per rappresentare concretamente valori quali la prossimità, la solidarietà e l’etica.
L’evento è il risultato di un percorso coordinato dal prof. Emanuele Neri, Presidente della Scuola di Medicina dell’Università di Pisa, con i presidenti di Corso di Laurea che hanno aderito all’iniziativa, e con la Prof.ssa Caterina Rizzo, delegata per la formazione continua dell’Università, che hanno creduto in questa iniziativa e nelle possibili ricadute in ambito universitario. Il Prof. Emanuele Neri ha ricordato agli studenti l’importanza dell’intelligenza emotiva, che si sviluppa unicamente attraverso un percorso esperienziale di tirocinio in strutture della rete formativa dei Corsi di laurea, che è alla base del rapporto operatore sanitario-paziente. Michele Passarelli Lio, direttore generale della Fondazione, ha illustrato i servizi sociosanitari offerti nelle otto strutture che si caratterizzano per la cura di un ventaglio molto ampio di fragilità che va dagli anziani alle persone con diverse forme di disabilità mentale e fisica, fino alle persone in stato vegetativo.
Prima della divisione dei partecipanti nei sei laboratori – presentati da Antonia Peroni, direttore Socio-Sanitario della Maffi – Raffaele Carissimo, psichiatra e Medico Responsabile della struttura, ha svolto alcune riflessioni su come il linguaggio usato nelle leggi o nei media sia ancora oggi poco sensibile alla dignità delle persone portatrici di disabilità e di come questo sia indice di un lavoro che resta da fare, anche con la coerenza dei comportamenti.