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L’indagine traeva spunto dal particolare incremento, notato negli ultimi mesi, nella giurisdizione di pertinenza, di reati contro il patrimonio, in particolare molteplici furti di autovetture. A decorrere dall’inizio dell’anno 2024, infatti, nel corso dei quotidiani servizi preventivi, di controllo del territorio e dagli accertamenti svolti nei casi specifici verificatisi, si risaliva sempre allo stesso soggetto italiano, che in alcune occasioni agiva da solo, ed in altre circostanze in concorso con altri soggetti.
A seguito di approfondimenti investigativi condotti dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Pontedera collaborato dalla Stazione Carabinieri di Pontedera, era possibile attribuirgli almeno quindici fatti delittuosi recenti e si evinceva che, a fattor comune, nel periodo di interesse, in tutti i reati analoghi si riscontrava sempre il medesimo autore. L’attività veniva sviluppata soprattutto a carattere documentale, riscontrando i reati commessi e dalle singole informative redatte dai vari Comandi Arma capillarmente dislocati sul territorio della Valdera, di volta in volta intervenuti, che permettevano di attribuire importanti elementi di reità a vario titolo a carico dei soggetti coinvolti. A seguito di immediata e serrata attività info-investigativa, condotta dai militari della Compagnia di Pontedera, era possibile delineare e rendicontare, alla competente Autorità Giudiziaria di Pisa, il definitivo quadro investigativo sulla scorta del quale emergevano gravi indizi di colpevolezza a carico di 2 soggetti: 1) un cittadino italiano 30enne, residente in Valdera, di fatto senza fissa dimora, resosi responsabile dei reati di furto, ricettazione, indebito utilizzo di sistemi di pagamento e possesso ingiustificato di grimaldelli/chiavi alterate. L’uomo risultava connesso almeno in 15 circostanze a fatti delittuosi; 2) un cittadino di origine albanese 33enne, residente in Valdera, resosi responsabile dei reati di furto, ricettazione, indebito utilizzo di sistemi di pagamento e possesso ingiustificato di grimaldelli/chiavi alterate.
L’uomo risultava connesso almeno in 5 circostanze, in concorso con altri, a fatti delittuosi. Sulla base dei riscontri investigativi e delle valutazioni del Pubblico Ministero della competente Procura della Repubblica, il G.I.P. presso il Tribunale di Pisa emetteva un’ordinanza di custodia cautelare personale, in particolare: nei confronti dell’uomo italiano veniva applicata la misura cautelare di custodia in carcere (tra l’altro già detenuto nell’ambito di ulteriore procedimento penale a suo carico) e nei confronti dell’uomo albanese veniva applicata la custodia cautelare degli arresti domiciliari. Durante il corso delle indagini i militari rinvenivano dieci autovetture risultate provento di furto che, debitamente recuperate, venivano restituite ai legittimi proprietari.